FABRIANO – Prenderà il via domani, primo giugno, a Fabriano il convegno di studi di caratura internazionale per il 750° anniversario della morte di San Silvestro Abate. Previsto l’arrivo in città – per il giorno di chiusura – del Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin.
Nel 1267, settecentocinquanta anni fa, nell’eremo che aveva costruito sul monte Fano presso Fabriano e che era diventato il punto di riferimento della sua congregazione, moriva Silvestro Guzzolini da Osimo. Aveva novanta anni, una età che pochissimi all’epoca raggiungevano. I suoi eredi spirituali da domani, primo giugno a sabato 3, hanno organizzato una tre giorni (LEGGI IL PROGRAMMA) alla quale parteciperanno monaci e studiosi provenienti da varie parti del mondo. Il convegno di studi significativamente intitolato “San Silvestro: attualità di un carisma” si svolgerà nel monastero che si trova a circa sette chilometri da Fabriano e che Silvestro fondò dopo aver lasciato la sua Osimo per dedicarsi alla vita solitaria e contemplativa.
Aveva già cinquanta anni e non condivideva il lassismo che era presente nella Chiesa del tempo e che contrastava con quanto aveva perseguito con determinazione tanto da entrare in forte conflitto con il padre che lo voleva laureato in giurisprudenza. Lui, invece, forte della sua vocazione anziché seguire a Bologna e Padova i corsi di giurisprudenza si era iscritto alla facoltà di teologia.
Lasciata Osimo, Silvestro si ritirò a Grottafucile, impervia località situata al di sopra della Gola della Rossa scavata dal fiume Esino e vicina alla Gola di Frasassi dove si trovano le celebri grotte. Ben presto venne raggiunto da diversi uomini, giovani e meno, che sentivano forte il desiderio di rinnovare lo spirito di semplicità e povertà. Il sempre crescente numero di coloro che volevano vivere con Silvestro lo costrinse a trovare un’altra località dove poter costruire un monastero più grande. Grazie ad una donazione poté realizzare nel 1231 sul monte Fano il primo nucleo di quello che è oggi un monastero di notevoli dimensioni e dal quale, a cominciare dallo stesso fondatore, si sono irradiati i monaci realizzando molte strutture sia in Italia che in vari paesi del mondo: dagli Stati Uniti all’Australia, dallo Sri Lanka all’India, dalle Filippine al Congo.
Silvestro abbracciò da subito la regola di San Benedetto, ne riformò alcune indicazioni, promosse la realizzazione di monasteri anche femminili, tanto che alla sua morte i monasteri erano già dodici con oltre centoventi monaci.
La sua santità fu riconosciuta da papa Paolo V nel 1617 che nella apposita bolla lo definì “insigne per virtù e miracoli e beneficato dallo straordinario ed inaudito privilegio di ricevere la comunione dalle mani della Madre di Dio”. Da allora l’immagine del Santo fa riferimento a questo miracolo. Quest’anno, quindi, oltre i 750 anni dalla morte si ricordano anche i 400 dal riconoscimento della sua santità.
Sono previste relazioni di studiosi italiani, americani, australiani, austriaci, indiani. Tra i relatori più noti Enzo Bianchi, fondatore del monastero di Bose e tra i laici il presidente del Censis, Giuseppe De Rita. Il convegno silvestrino sabato 3 giugno vedrà anche la partecipazione del Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin. La presenza di un personaggio così significativo è una sottolineatura evidente del prestigio che gode in Vaticano la figura di San Silvestro, importante riformatore sette secoli fa della regola benedettina, e della congregazione da lui fondata.
Parolin presiederà anche, alle 12, la concelebrazione eucaristica che chiuderà i lavori della tre giorni. Con lui concelebreranno anche l’arcivescovo di Ancona, cardinale Edoardo Menichelli, il vescovo di Fabriano-Matelica mons. Stefano Russo, l’arcivescovo di Camerino-San Severino Marche mons. Francesco Brugnaro, il vescovo emerito mons. Giancarlo Vecerrica.