ANCONA – Il caro energia e i rincari di carburante e delle materie prime stanno mettendo in difficoltà anche il settore florovivaistico che affronta il San Valentino, uno degli appuntamenti più attesi per la categoria, in un clima di incertezza.
«I rincari pesano sul nostro settore – spiega Bruno Bernabei, co-titolare dell’Azienda Agricola Fratelli Bernabei a Spinetoli, membro della consulta nazionale dei florovivaisti di Coldiretti e del cda Consorzio Bonifica Marche -: in Italia si è dovuto produrre con costi energetici altissimi, inoltre i fiori recisi, che arrivano soprattutto dall’estero, risentono del caro carburante».
L’imprenditore spiega che per fronteggiare questi aumenti, l’azienda (che vende piante e fiori in vaso a fiorai, grossisti e garden) è stata costretta ad incrementare del «22% il prezzo dei nostri prodotti» rispetto al periodo pre-Covid, un rialzo che non è stato neanche tra i maggiori, fa notare, perché «c’è chi ha alzato i prezzi anche del 30% e comunque in linea generale l’incremento medio è stato del 25-26% circa».
«Siamo stati costretti ad aumentare i prezzi – prosegue – perché oltre ai rincari energetici subiamo anche l’incremento dei prezzi delle materie prime, come vasi e terricci. Con il 22% in più sul prezzo di vendita siamo riusciti solamente a coprire i rincari».
La fioreria del Passetto di Ancona evidenzia i rincari legati al mercato di produzione. «Solitamente a San Valentino si registrano sempre aumenti nei prezzi – evidenzia -, ma per quanto riguarda le vendite noi non abbiamo aumentato» e spiega che per un mazzo misto di fiori anche quest’anno si possono spendere tra i 20 e i 25 euro. Quali sono i fiori più acquistati? Le rose naturalmente, soprattutto rosse, e poi il mazzo di fiori misti, e i fiori in vaso».