Pesaro

Sanità Pesaro, Cgil, Cisl e Uil: «Pronti alle assemblee pubbliche, l’Ast non vuole ascoltarci»

I sindacati criticano l'azienda territoriale. «Abbiamo chiesto incontri, ma non abbiamo risposte. Fase di transizione delicata»

PESARO – Cancellazione di Marche Nord e nuova Ast Pesaro, i sindacati sollevano dubbi e critiche. E sono pronti alle assemblee.

«Nel corso del 2023 abbiamo intrapreso un percorso di attivazione di tavoli con la direzione Ast avente ad oggetto le tante tematiche e problematiche della sanità pubblica provinciale che, come tutti sappiamo, ha avuto una sostanziale e strutturale riforma che ha determinato la cancellazione della azienda ospedaliera Marche Nord e la nascita di una nuova azienda sanitaria territoriale con autonoma personalità giuridica – sottolineano Roberto Rossini della Cgil, Maurizio Andreolini della Cisl e Maria Grazia Tiritiello della Uil – Come organizzazioni sindacali confederali eravamo convinti che l’attivazione di questi tavoli e la autonomia decisionale determinata dalla nuova configurazione delle Ast, pur nella cornice delle competenze regionali, potesse garantire un costante e proficuo confronto tra chi deve gestire questa transizione della sanità provinciale e chi rappresenta le istanze di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati.

Nel momento in cui pensavamo di poter aver iniziato ad affrontare nel merito alcune delle questioni più rilevanti, avendo peraltro avuto la nomina a gennaio del nuovo direttore della integrazione socio sanitaria, alle nostre richieste di confronto e di invio dei dati utili per poter approfondire alcune tematiche si sono inspiegabilmente arenate».

I sindacati entrano nel dettaglio. «In particolare avevamo chiesto i numeri delle prese in carico delle demenze e delle persone affette da Alzheimer, oltre alla calendarizzazione di incontri a livello di distretto sanitario, di avere spiegazioni ad esempio rispetto alle gestione del trasferimento del dipartimento della salute mentale.

Abbiamo purtroppo constatato il venir meno della volontà di confrontarsi e relazionarsi con i sindacati visto che nessun dato ci è pervenuto, nessuna proposta di incontri che possano mettere insieme distretti ed ambiti nell’ottica di quella risposta territoriale integrata che tanto servirebbe e di cui tutti sentono il bisogno, nessuna risposta sul delicatissimo tema della gestione dello spostamento da Muraglia del dipartimento della salute mentale rispetto al quale abbiamo fin da subito chiesto garanzia che venga mantenuto a gestione diretta pubblica. Spiace dover constatare un atteggiamento di questo genere che non ci aspettavamo e che non possiamo non criticare.

Di fronte a questa mancanza di volontà di procedere al confronto ma soprattutto di non volere trovare soluzioni utili a garantire i servizi soprattutto dedicati ai soggetti più fragili, CGIL CISL UIL della nostra provincia ribadiscono ancora la volontà di contribuire a trovare soluzioni e rilanciano ancora la richiesta di confronto. Di fronte però ad un protrarsi di tale atteggiamento il sindacato è pronto ad incontrare la cittadinanza in assemblee pubbliche in tutto il territorio.

La sanità, vista la sua grande valenza pubblica per chi rappresentiamo e non solo, sarà comunque un tema centrale nel confronto con i candidati sindaci e con tutti gli amministratori locali del territorio».

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