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Sanità, esulta il Pd per il salvataggio dell’utic di Senigallia

La scelta dell'Asur Marche di aggirare il decreto Balduzzi distribuendo le funzionalità dell'Utic tra Senigallia, Jesi e Fabriano accoglie il consenso della segretaria Pd Elisabetta Allegrezza

Ospedale di Senigallia
Ospedale di Senigallia

SENIGALLIA – Esulta il Partito Democratico per la positiva soluzione alla prevista soppressione dell’Utic, l’Unità di terapia intensiva cardiologica che vedeva coinvolto l’ospedale della spiaggia di velluto. Un’ipotesi che non era scesa giù a politici, associazioni e cittadini tanto da far scatenare diverse proteste e ben due comitati, a cui sono seguiti tavoli tecnici che hanno portato all’importante risultato.

L’accordo raggiunto sulla rete cardiologica, sul quale si è dichiarato soddisfatto il Pd senigalliese, consente di “spalmare” le funzionalità di due Utic (quelle previste per l’area vasta 2 dal decreto Balduzzi) tra i tre ospedali di Jesi, Senigallia e Fabriano.

«Abbiamo sempre avuto fiducia nell’operato del sindaco, Maurizio Mangialardi, e del nostro consigliere regionale, Fabrizio Volpini – commenta Elisabetta Allegrezza, segretaria PD Senigallia – ma con loro vorremmo ringraziare anche, per l’impegno di questi mesi, il presidente del consiglio Dario Romano e tutto il Consiglio comunale, maggioranza e opposizione».

Il Consiglio comunale aveva infatti votato ai primi di settembre 2017 un ordine del giorno che chiedeva la sospensione della determina 361/2017 contenente il progetto di soppressione dell’Utic senigalliese all’interno della rete cardiologica dell’Area Vasta 2. Nel testo approvato quasi all’unanimità dai consiglieri si chiedeva esplicitamente il “mantenimento dell’UTIC e di tutte le unità operative specialistiche presenti” dopo un percorso iniziato ad agosto proprio su sollecitazione del sindaco e di due forze di opposizione: Unione Civica e Forza Italia.

«La votazione – ricorda Allegrezza – fu effettuata praticamente all’unanimità, fatta eccezione per la Lega Nord, ma nei giorni successivi al voto i gruppi di Senigallia Bene Comune (consigliere Sartini) e parte del Movimento 5 Stelle (consiglieri Martinangeli e Palma, non Mandolini) hanno deciso di sfilarsi da questa azione unitaria, che maggioranza e opposizione avevano deciso di condividere, portando in Consiglio un altro ordine del giorno. Una decisione che il PD ha fatto fatica a comprendere, ma d’altronde ogni forza politica risponde ad un proprio elettorato».

Nonostante dall’aula consiliare di Senigallia fosse pervenuta alla Regione Marche la richiesta di essere aggiornati nuovamente sull’iter entro sei mesi dal 5 settembre scorso, un parziale risultato è arrivato dopo appena un mese. «Ecco un primo ed importantissimo frutto, ma la strada è ancora lunga – commenta Allegrezza -. Certo è che quando si lavora veramente per il bene comune, i risultati non tardano ad arrivare».