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Sanità, a Fabriano la consigliera Lupini lancia l’idea dell’infermiere di famiglia

Sulla situazione precaria dell'ospedale Engles Profili riferita ai vertici dell'Area Vasta 2, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle ricorda che il nosocomio è «una risorsa per le aree interne»

Simona Lupini

FABRIANO – «L’ospedale Engles Profili di Fabriano è una risorsa per le aree interne»: questo il concetto basilare che la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Simona Lupini, ha espresso ai vertici della sanità marchigiana durante l’ultima audizione nella commissione Sanità e Politiche sociali del Consiglio regionale, in vista di una rivisitazione del Piano Socio-Sanitario.

«Conosco da cittadina e operatrice sanitaria l’Area Vasta 2, e l’audizione avuta ha confermato la necessità di forti investimenti, soprattutto sul personale: c’è una carenza ormai cronica soprattutto di personale socio-sanitario. L’assistenza socio-sanitaria nelle strutture residenziali e semi-residenziali assorbe da sola il 42% del carico di lavoro dell’Area Vasta: le esigenze sono tantissime, anziani, disabili, malati psichiatrici, malati terminali. Servono nuovi assistenti sociali, e altre figure specifiche: senza neuropsichiatri infantili, solo per fare un esempio, si bloccano tutte le procedure per certificare disturbi e disabilità infantili, privando bambini e ragazzi dell’aiuto necessario a scuola», le parole della Lupini.

«L’ospedale di Fabriano deve riprendersi dopo anni di tagli: abbiamo bisogno di un reparto pediatria sempre attivo, ci stiamo lavorando e ci batteremo per questo. E poi, sotto Covid la nostra chirurgia è diventata un supporto fondamentale per tutta l’Area Vasta 2, e l’Engles Profili lo deve essere anche come punto di riferimento per la campagna vaccinale e lo screening, a mio giudizio».

Dal confronto con i vertici di AV2, è emersa la volontà di procedere a nuove assunzioni. «Servivano nuovi investimenti anche prima della pandemia, questa crisi sanitaria ha reso ancora più urgente potenziare l’assistenza territoriale e domiciliare, a esempio con la figura dell’infermiere di famiglia. Finora, molti concorsi sono andati deserti, per fermare l’emorragia verso il privato, bisogna offrire opportunità di lavoro meno precarie». Secondo la consigliera regionale pentastellata, l’ospedale di Fabriano è importante, si tratta di un presidio ospedaliero di frontiera, una risorsa per tutte le aree interne delle Marche: vigileremo affinché i fondi ci siano e arrivino dove servono, per sviluppare questa vocazione», ha concluso.