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Sanità Fabriano: il Fabbri protesta

I ragazzi del laboratorio sociale hanno organizzato una piccola manifestazione affiggendo uno striscione e dei volantini sui muri della sede dell’Area Vasta 2

Lo striscione di protesta del Fabbri
Lo striscione di protesta

FABRIANO – Come per Natale, a Fabriano si chiude l’anno con la polemica politica nel segno della sanità. Le condizioni dell’ospedale “Engles Profili” continuano a suscitare forte preoccupazione. A sensibilizzare tutti, il Laboratorio Sociale Fabbri.

I ragazzi hanno organizzato una piccola manifestazione affiggendo uno striscione e dei volantini sui muri della sede dell’Area Vasta 2. «Basta tagli alla sanità: non siamo cittadini di Serie B», questo lo slogan scelto.

«Il nostro comprensorio e molti altri territori delle Marche stanno subendo da anni gli effetti disastrosi di scelte politiche scellerate a livello regionale riguardo la questione della sanità. A Fabriano assistiamo da tempo ad un progressivo smantellamento dei servizi socio-sanitari: chiusure del Punto nascita e di Pediatria, metà ospedale ancora inagibile a tre anni dal sisma con conseguente disagio dovuto all’accorpamento di vari reparti, problemi di personale e soprattutto una continua incertezza nei confronti del futuro densa di disservizi e possibili nuove chiusure di reparti», spiegano dal Fabbri.

I volantini
I volantini

I ragazzi ricordano come la sanità «sia un diritto» e che i servizi debbano essere garantiti a tutti in ugual misura «a prescindere se si vive lungo la costa, nelle aree collinari o nell’entroterra montano». Dunque, una sanità pubblica. «E invece assistiamo a un suo continuo ridimensionamento nell’ottica di tagliare le spese. L’obiettivo dell’attuale giunta regionale è quello di far entrare il privato a colmare lacune intenzionalmente prodotte, dall’altra, tutto si muove verso l’istituzione di ospedali provinciali che accentreranno funzioni e servizi impoverendo ulteriormente le aree marginali come la nostra».

Da qui, l’idea di manifestare sotto la sede dell’Area Vasta 2 di Fabriano, «come una libera espressione di protesta contro chi deprime i nostri territori, ma soprattutto come atto di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza dei territori che stanno subendo simili politiche di tagli. Cagli, Urbino, Sassocorvaro, Fossombrone, Pergola, Fano, Sassoferrato, Fabriano, Cingoli, San Severino Marche, Amandola e Tolentino sono solo alcuni dei luoghi che hanno visto e/o vedranno nei prossimi periodi ridimensionamenti e peggioramenti dell’offerta garantita dai propri ospedali».

Non sarà un unicum. «Questa giornata è per noi l’inizio di una campagna politica sulla tematica della sanità e della tutela della salute. Una campagna che affermerà con forza, in vista delle prossime elezioni regionali, che i fabrianesi e i marchigiani in generale non voteranno chi taglia i servizi, apre le porte ai privati nella sanità e umilia costantemente il diritto ad avere prestazioni sanitarie adeguate e prossime ai luoghi di residenza. La sanità è un diritto e non può essere gestita come un’azienda».