SENIGALLIA- File interminabili e turni massacranti per il personale del Pronto Soccorso di Senigallia: sul problema il Sindacato delle Professioni Infermieristiche NurSind del territorio di Ancona sta raccogliendo molteplici segnalazioni da parte dei colleghi, che in trincea con le poche risorse disponibili cercano di rispondere alle molteplici necessità dei cittadini.
Con l’inizio della stagione estiva, la congestione è arrivata ai massimi livelli. La sala d’attesa dal mattino alla sera ospita costantemente in media circa 25 persone da assistere e curare, le barelle in dotazione sono insufficienti, di frequente sono chieste in prestito ad altri reparti. «Un afflusso “anomalo” facilmente prevedibile, in estate la popolazione a Senigallia triplica, invece i servizi sanitari di primo soccorso restano gli stessi, anzi quest’anno si registrano ulteriori decurtazioni di personale – spiega NurSind – La Guardia Medica ora è un’unica unità, gli anni precedenti se ne contavano due e il personale sanitario in pronta disponibilità per le emergenze trasporti del 118, Medico e infermiere, di frequente è chiamato a lavorare in turno per sostenere i carichi di lavoro del Pronto Soccorso senigalliese, letteralmente preso d’assalto».
Mancano all’appello in area vasta 2 oltre 80 infermieri, il Sindacato NurSind ha chiesto di ristabilire il turn-over dei pensionamenti ma non sono ci sono state assunzioni neanche a tempo determinato, mai realizzate graduatorie di avvisi pubblici scaduti da oltre 1 anno, dal 2017 neanche completate le procedure di mobilità volontaria, eppure gli infermieri che aspettano di rientrare nelle Marche sono in migliaia. «Ormai l’obiettivo è chiaro, depauperare il Servizio Sanitario pubblico per spingere i cittadini verso forme assicurative private. Il Sindacato delle Professioni Infermieristiche NurSind in questa situazione di estrema decadenza e disinteresse, chiede sostegno alle amministrazioni locali, il Sindaco quale Autorità Sanitaria locale in queste criticità, ha il dovere civico e politico di predisporre ogni misura utile a garantire la sicurezza di cittadini e operatori. I lavoratori della sanità pubblica non possono essere lasciati soli».
Il tempo medio di attesa è di cinque ore. Qualche giorno fa una 99enne è stata costretta ad attendere più di due ore prima che ci fosse un’ambulanza disponibile per riportarla a casa, dopo avere fatto un’estenuante attesa al Pronto Soccorso.