FABRIANO – Il ministro della Salute, Giulia Grillo, apre alla possibilità di modifica dei criteri per decidere se un punto nascita può rimanere aperto. Un’apertura accolta con entusiasmo dal sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, che ne approfitta per scoccare qualche freccia avvelenata nei confronti della Regione. Ma, il primo cittadino della città della carta ne ha anche per i colleghi sindaci che per l’Area Vasta Montana non sono molto attivi.
Il sindaco di Fabriano parte con una premessa. «Il progetto di Area Vasta Montana andrà avanti nonostante fino a oggi non abbia riscontrato l’interesse e la partecipazione del territorio come auspicavamo, ma bisogna fare i conti con la realtà e con i dati oggettivi. Nel 2018 per l’Area Vasta 2 è stato presentato un piano dei fabbisogni, ossia di assunzioni, per un valore di oltre 3 milioni di euro e la Regione di fronte a questa richiesta ne ha concessi soli ottocentomila, appena sufficienti a garantire il turnover e a stabilizzare alcune posizioni».
Per il 2019, «nonostante elementi positivi inseriti nella finanziaria del Governo, non si prospetta niente di diverso e quindi non si vede soluzione alla carenza di personale che colpisce tutti i tre ospedali della nostra Area Vasta. Quindi è chiaro che la costituzione di un’Area Vasta Montana si scontrerebbe comunque con la carenza di fondi e con la volontà della Regione di continuare nel taglio lineare delle risorse destinate alle assunzioni. Se non prendiamo coscienza di questo finiamo per fare l’ennesimo buco nell’acqua. Tutto quanto ora si sposta sui tavoli istituzionali dove verrà discusso il contenuto del nuovo piano sanitario approdato in commissione regionale», spiega il primo cittadino di Fabriano.
Intanto, però, «accogliamo con entusiasmo e positività quanto comunicato dalla Ministra Grillo a proposito della volontà di rivedere i contenuti dell’accordo Stato Regioni e quindi delle regole che stanno mettendo a rischio la permanenza del punto nascita nel nostro ospedale. Ho sempre sostenuto che l’unica strada fosse questa, avevo già chiesto alla Ministra nel luglio del 2018 di intervenire in questo senso e ora le sue parole confermano che avevamo ragione e che abbiamo lavorato nella direzione giusta. Avevo anche sollecitato la Regione a farlo visto che sono i presidenti a sedere al tavolo, ma non ho mai ricevuto nessuna risposta o riscontro positivo», evidenzia Santarelli che, in coda, attacca.
«A questo punto il gioco di fuggire dalle responsabilità è finito. La Regione che, nonostante i tentativi di scaricare le responsabilità, ha sempre avuto il pallino in mano, avrà un ruolo fondamentale al tavolo. Noi continueremo a tenere i contatti con il Ministero per rappresentare le esigenze che non sono solo del nostro territorio, ma di tutti quelli orograficamente disagiati».