SASSOFERRATO – Due bocconi avvelenati ritrovati in località Monterosso di Sassoferrato. Probabilmente destinati ai cani e gatti dei residenti della zona. Indagano i carabinieri forestali della città sentinate. Nella giornata di ieri, 27 luglio, i militari sono stati allertati da un cittadino che aveva rinvenuto il presunto boccone avvelenato. I militari, dopo i primi accertamenti, hanno confermato che si trattava di una pericolosa esca avvelenata in grado di uccidere animali, principalmente carnivori sia domestici che selvatici, dopo aver inflitto agli stessi atroci sofferenze. La pericolosità dei bocconi avvelenati riguarda non solo gli animali in quanto non può mai essere esclusa l’ingestione involontaria da parte soprattutto di bambini in tenera età.
Bocconi avvelenati: le indagini
Coma da protocollo operativo, è stato attivato immediatamente il Nucleo Cinofili Antiveleno istituto presso il Reparto Carabinieri Forestale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini di Visso (MC), Nucleo che ha competenza sui territori di Marche e Umbria. Gli operatori del Nucleo, con i cani specificatamente addestrati per il rinvenimento di esche avvelenate, hanno perlustrato a fondo l’area circostante al luogo del primo ritrovamento segnalato ed hanno recuperato un’altra esca del tutto simile. Il Comune di Sassoferrato – come da norme di legge in vigore – si è occupato di tabellare l’area a scopo precauzionale, per invitare a prestare attenzione ed evitare casi di ingestione dei bocconi avvelenati da parte soprattutto degli animali d’affezione. Dai primi accertamenti si ipotizza che le esche fossero destinate a gatti e cani di cittadini residenti nel circondario: questa prima ipotesi investigativa è suffragata dal fatto che è emerso nella stessa zona un caso di morte sospetta di un gatto per avvelenamento risalente a pochi giorni fa. Sono partite le indagini per risalire al responsabile che rischia la denuncia all’Autorità Giudiziaria con la pena, in caso di condanna, della reclusione fino a due anni.