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Sassoferrato: chiusa la mostra su Pietro Paolo Agabiti, oltre 2mila visitatori

Soddisfazione da parte dell’amministrazione comunale sentinate per questo appuntamento che ha fatto riscoprire un concittadino illustre

Mostra Pietro Paolo Agabiti a Sassoferrato

SASSOFERRATO – La mostra “Il Rinascimento a Sassoferrato. Pietro Paolo Agabiti scultore e pittore al tempo dei Della Robbia e di Raffaello”, dopo essere stata prorogata lo scorso novembre, ha chiuso i battenti lo scorso 9 gennaio. In totale sono stati oltre duemila i visitatori effettivi della mostra, un numero che testimonia l’apprezzamento dell’iniziativa e che deve ovviamente essere valutato alla luce della difficile situazione pandemica che ha fortemente condizionato e che tuttora purtroppo condiziona la vita del paese.

Inaugurata lo scorso 24 luglio 2021, la mostra ha messo sotto i riflettori la figura di Pietro Paolo Agabiti, rendendogli il giusto merito soprattutto per la sua attività di scultore, fino ad oggi ignota ai più. Un apprezzamento che ha fatto crescere la notorietà e la conoscenza dell’artista nel suo territorio di origine, lasciando un’eredità culturale significativa e anche un sentimento di affetto e affinità nei concittadini. Soddisfazione da parte dell’Amministrazione comunale sentinate. «Dopo La Devota Bellezza, un’altra importante occasione di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale per il comune di Sassoferrato, una scommessa vinta nell’ottica di promozione e visibilità del territorio – le parole del sindaco Maurizio Greci e dell’assessore alla Cultura Lorena Varani -. Particolarmente significativo l’appoggio ricevuto dalle Istituzioni coinvolte: in primis, la Regione Marche, la Fondazione Carifac, la Diocesi di Fabriano-Matelica e la Soprintendenza delle Marche, che ringraziamo. Un dovuto ringraziamento va anche alla BCC Credito Cooperativo di Pergola e Corinaldo e alle aziende locali che hanno fattivamente contribuito alla realizzazione dell’evento, nonché ai volontari dei beni culturali della Pro Loco di Sassoferrato, all’Associazione Faber Artis, al Gruppo Archeologico Appennino Umbro Marchigiano, e alle Istituzioni scolastiche per la collaborazione prestata nel garantire l’apertura delle Chiese e degli altri luoghi che hanno fatto parte dell’itinerario diffuso della mostra. E, infine, alla società cooperativa culturale Happennines per aver dimostrato grande qualità e crescita nel percorso professionale di organizzazione e gestione di importanti eventi culturali».