SASSOFERRATO – Andrea Poeta, e la sua matita approdano a Sassoferrato, esattamente nella sede municipale. Il ritrattista di Fabriano ha donato, nei giorni scorsi, al sindaco della città sentinate, Maurizio Greci, l’unica copia del ritratto di Kobe Bryant, lo sfortunato giocatore di basket dei Los Angeles Lakers tragicamente scomparso, insieme alla figlia, il 26 gennaio scorso. «L’originale del ritratto eseguito su carta Fabriano 40 per 30 realizzato con tecnica a china, carboncino, grafite e polpastrelli – afferma lo stesso autore – si trova esposto in un locale vicino lo Staples Center di Los Angeles dove giocano i Los Angeles Lakers, una delle due squadre di basket della città nel campionato Nba».
L’artista, che ha dipinto oltre 400 personaggi famosi, fa dono al primo cittadino e quindi a Sassoferrato della copia del ritratto del compianto Kobe, auspicando che venga presa la decisione di intitolare il Palazzetto dello Sport locale alla memoria dello sfortunato giocatore proprio in virtù del legame risalente a quasi 35 anni fa.
In occasione dell’inaugurazione del palazzetto dello sport comunale di Sassoferrato, infatti, venne organizzata una partita amichevole tra la squadra di Fabriano e la Cida Porto San Giorgio e fra i giocatori vi era anche Joe Bryant, padre di Kobe. L’allora bambino di 6 anni aveva assistito a tutta la partita amichevole e si era cimentato in qualche tiro a canestro durante le pause di gioco socializzando con tanti ragazzini di Sassoferrato. Per questo motivo, nei giorni immediatamente successivi alla tragedia che ha portato alla morte di Kobe, in un incidente con l’elicottero, insieme a una delle figlie, in molti hanno riportato in vita questo ricordo con fotografie e filmati. Da qui, quindi, la decisione di voler iniziare l’iter per l’intitolazione alla stella Nba del Palais di Sassoferrato.
«La mia passione artistica – spiega Andrea Poeta – mi porta a donare numerosi quadri, la mia tecnica pittorica primaria parte dal figurativo e rigorosamente in bianco e nero con l’intento di stimolare la mente di chi guarda ad attribuire i colori che l’immagine suscita».