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Sassoferrato: sindaco e sindacati contro la chiusura della mensa dell’ospedale

Il primo cittadino, Maurizio Greci, si è subito attivato, inviando una lettera all’Asur, alla Regione Marche e al Prefetto. I sindacati si appellano al presidente Acquaroli e all'assessore Saltamartini

Ospedale di comunità Sant'Antonio Abate di Sassoferrato
Ospedale di comunità Sant'Antonio Abate di Sassoferrato

SASSOFERRATO – Chiusura della mensa/cucina dell’ospedale di comunità Sant’Antonio Abate di Sassoferrato. Si mobilità il mondo sindacale. Si chiede all’Area Vasta 2 di tornare sulla propria decisione. Cgil Cisl e Uil non condividono questa decisione, in quanto, «si vanno a penalizzare le persone più fragili di questa comunità, gli anziani che risiedono nell’RP, le Cure Intermedie e la RSA, riducendo sensibilmente il livello di qualità dei pasti», si legge in una nota.

Una decisione che è giunta all’improvviso e senza discussione con il comune di Sassoferrato, le parti sociali e i rappresentanti sindacali della sanità, quella relativa alla chiusura della mensa/cucina del presidio ospedaliero di comunità della città sentinate. «Si richiede urgentemente la revoca della decisione e la convocazione di un tavolo di discussione per ricercare soluzioni alternative», scrivono le parti sociali che, inoltre, chiedono al nuovo Presidente Francesco Acquaroli e all’Assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini «di arrestare questa continua riduzione di servizi nel territorio montano. Dalle promesse elettorali si passi a fatti concreati, come espresso nel piano di azione di dieci priorità operative nel programma elettorale». Anche il sindaco di Sassoferrato, Maurizio Greci, si è subito attivato, inviando una lettera all’Asur, alla Regione Marche e al Prefetto.

Secondo la decisione della Direzione dell’Area Vasta 2, «si procederà a un appalto a terzi per il servizio chiuso con il conseguente spostamento e disagio degli operatori che saranno assegnati alla cucina dell’ospedale Engles Profili di Fabriano», conferma il segretario generale della Fpl-Uil territorio di Ancona, Patrizia Ercoli. Tutto ciò determinerà, «una riduzione della qualità del servizio per gli attuali 65 ospiti della struttura di Sassoferrato. Con la chiusura della mensa si dovranno confezionare i pasti fuori dalla struttura ospedaliera, trasportandoli dalla sede di Fabriano alla sede di Sassoferrato. Questa operazione, di fatto, comporta inevitabilmente un abbassamento degli standard qualitativi dei pasti medesimi e conseguentemente l’abbassamento della qualità assistenziale offerta agli ospiti». Come organizzazione sindacale della Uil-Fpl di Area Vasta 2 «esprimiamo la nostra forte contrarietà allo smantellamento continuo di ulteriori servizi a discapito di strutture territoriali e di servizi sanitari dell’entroterra, sottolineando ancora una volta la strategica funzione del servizio mensa all’interno di una struttura sanitaria dedicata a una popolazione anziana, la maggior parte non autosufficiente, che ha bisogno di particolari tutele», conclude il segretario generale del sindacato di categoria, Patrizia Ercoli.