ANCONA – 24 dicembre: scatta la zona rossa in tutta Italia. Dopo la corsa ai regali degli ultimi giorni, da oggi in tutto il Paese vige il divieto di spostamento per arginare la pandemia di Covid-19, eccetto che per le deroghe concesse (Comuni fino a 5 mila abitanti e visite a parenti e amici).
Per uscire di casa da oggi servirà di nuovo il modulo di autocertificazione, dove giustificare le motivazioni dello spostamento, come accadeva nella prima fase della pandemia, da marzo ai primi di maggio.
Le date segnate di rosso sono 24, 25, 26 e 27 dicembre, poi la zona rossa va in pausa per 3 giorni, dal 28 al 30, quanto saremo in zona arancione, per poi “vestirci” di nuovo di rosso per il Capodanno, dal 31 al 3 gennaio, con una nuova incursione in zona arancione il 4 gennaio, prima di rientrare in zona rossa per l’Epifania (5 e 6 gennaio). Trascorse queste due settimane di yo-yo tra zona rossa e arancione, salvo complicazioni o nuove disposizioni le Marche torneranno finalmente in zona gialla, con buona pace dei cittadini e delle categorie produttive che dovranno osservare le chiusure.
Se da un lato a dare ottimismo è la campagna vaccinale contro il Covid, che partirà in contemporanea in tutti i Paesi dell’Unione Europa domenica 27 dicembre, dall’altro le nuove restrizioni costringeranno a passare le feste chiusi in casa che per alcuni si tradurrà in solitudine.
Ecco cosa cambia da oggi
È vietato uscire di casa, eccetto che per lavoro, salute, e condizioni di necessità (spesa), oltre che per passeggiate nei dintorni della propria abitazione o per svolgere attività sportiva (da soli).
Nei festivi e prefestivi è consentito una volta al giorno di recarsi a casa di parenti o amici tra le 5 e le 22: uno spostamento concesso solo per due persone, mentre i minori di 14 possono sempre spostarsi non rientrando nel conteggio delle due persone, così come i disabili e non autosufficienti.
Ogni spostamento va giustificato con l’apposita autocertificazione. La certificazione servirà anche per spostarsi ed andare ad assistere alle funzioni religiose.
Bar, ristoranti e pasticcerie dovranno restare chiusi, ma sarà consentito l’asporto fino alle 22 o la consegna a domicilio. Chiusi anche i centri commerciali ad eccezione degli esercizi alimentari, edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie che si trovano in queste aree. Concessi gli spostamenti per i residenti dei Comuni fino a 5mila abitanti nel raggio di 30 chilometri, senza però potersi recare nei capoluoghi.
La lista dei negozi aperti
Numerosi gli esercizi che potranno restare aperti. Negozi di alimentari, surgelati, computer ed elettronica, tabaccherie, benzinai, apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni, ferramenta, negozi che vendono vernici e piastrelle, articoli igienico-sanitari, attrezzature e prodotti per l’agricoltura e per il giardinaggio, articoli per l’illuminazione e sistemi di sicurezza in esercizi specializzati, librerie, edicole, cartolerie e forniture per ufficio, calzature per bambini e neonati, biancheria personale, articoli sportivi, biciclette e articoli per il tempo libero, autoveicoli e motocicli, giochi, farmacie e parafarmacie, ortopedie e sanitarie, profumerie ed erboristerie, negozi di fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti.
Aperti anche i negozi per animali domestici e alimenti per animali domestici, ottiche e fotografia, negozi che vendono combustibile per uso domestico e per riscaldamento, negozi che vendono saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura, articoli funerari e cimiteriali, commercio al dettaglio ambulante (alimentari e bevande; ortofrutticoli; ittici; carne; fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti; profumi e cosmetici; saponi, detersivi ed altri detergenti; biancheria; confezioni e calzature per bambini e neonati), distributori automatici, lavanderie parrucchierie e barbierie.
Massicci i controlli disposti a livello nazionale che vedranno in campo, Polizia, Carabinieri, Polizia Locale, Finanzieri e militari dell’Esercito, per la verifica del rispetto delle misure varate per limitare la diffusione del virus.