FABRIANO – Giovanni Balducci a sinistra e Gabriele Santarelli a destra della scheda elettorale che i fabrianesi si troveranno di fronte il 25 giugno. Questo l’esito del sorteggio effettuato questa mattina, 19 giugno, nella Sala Giunta del comune di Fabriano.
Per quel che riguarda gli articoli politici, dunque, seguiremo l’ordine di estrazione nel riferirvi le dichiarazioni dei due candidati sindaco di Fabriano.
Giovanni Balducci, sostenuto dalla coalizione Insieme per Fabriano, attacca frontalmente e spiega il perché sono loro il vero cambiamento.
«Cambiamento. È stata probabilmente questa la parola più utilizzata durante questa campagna elettorale. Da parte nostra è stata utilizzata correttamente. Dall’altra parte, invece, è stata declinata in modo fuorviante. Mi spiego.
“Faremo degli sbagli”. “Per prima cosa riserveremo una stanza del Comune affinché si possano fare tutte le indagini possibili”. “Sono sempre gli stessi”. Queste frasi virgolettate non sono nostre, ma spiegano come Fabriano sarà destinata a un tempo indefinito di immobilismo che non possiamo permetterci. Il loro punto di forza è solo la rabbia e la sistematica demolizione personale di tutti coloro che non appartengono alla ristrettissima cerchia di adepti. Il tutto improntato al pessimismo, senza alcun programma da poter realizzare in tempi brevi. Senza considerare che non hanno alcuna esperienza e la nostra città non può permettersi tutto ciò, soprattutto se si considera il momento delicato che stiamo vivendo. Insomma, un salto nel buio in nome del nulla.
La vera novità e l’autentico cambiamento è la coalizione di Insieme per Fabriano. Abbiamo avuto il coraggio di cambiare perché abbiamo compreso come servissero politiche nuove. E per fare questo, cioè per poterle mettere subito in atto, abbiamo proposto ai fabrianesi il giusto mix fra esperienza e gioventù. L’esperienza messa a servizio dei giovani che hanno la loro professione, che sono capaci, che hanno deciso di mettersi a servizio della città. E queste non sono parole, ma dati di fatto oggettivi. Per accelerare e accompagnare questo vero cambiamento era necessario che ci fossero alcune personalità che potessero indirizzare questa nuova linfa giovanile attraverso i meccanismi della Pubblica Amministrazione. Questo è il compito di un Sindaco: fare in modo che la nuova classe dirigente fabrianese possa muovere i primi passi insieme a chi può e deve mostrare il quadro generale. Questa è la vera discontinuità che proponiamo ai fabrianesi e che, in larga parte, hanno già premiato con i consensi avuti al primo turno».
In coda, il messaggio politico. «Noi siamo ottimisti, loro sono pessimisti. Noi vogliamo fare, loro vogliono bloccare tutto. Noi abbiamo un programma realizzabile perché concreto, loro hanno solo la rabbia e la certezza che sbaglieranno come ammesso nella pubblica piazza. Noi abbiamo i giovani che hanno già dimostrato di saper fare, loro hanno solo slogan e sponsorizzazioni virtuali. Noi vogliamo far crescere i giovani senza interrompere la vita amministrativa della città, questa è la strada giusta, non il nuovismo fine a se stesso utilizzando tutti i mezzi possibili senza alcuno scrupolo».
Dal canto suo, Gabriele Santarelli, sostenuto dalla lista del Movimento 5 Stelle, non ci va sicuramente leggero e risponde per le rime.
«I soldi ci sono. Ce ne siamo resi conto in questi 5 anni di opposizione durante i quali abbiamo scovato i mille rigagnoli che fanno disperdere e sprecare le risorse che, con grande fatica e sacrificio, i cittadini mettono a disposizione dell’amministrazione che poi dovrebbe restituirli sotto forma di servizi. L’amministrazione negli ultimi anni è stata caratterizzata da illegalità diffusa come certificato anche dall’Ispettore del Ministero delle Finanze che, a inizio 2016, ha fatto visita agli uffici comunali per analizzare la documentazione relativa agli anni dal 2010 al 2015. I settori che sono stati messi sotto la lente di ingrandimento dell’Ispettore sono stati gli stessi che il Movimento 5 Stelle aveva segnalato depositando esposti agli organi competenti: premi per il raggiungimento degli obiettivi dati ai dirigenti e sistema degli appalti nel settore dei servizi sociali. Sono state rilevate irregolarità per diverse centinaia di migliaia di euro con i premi ai dirigenti dati su obiettivi stabiliti a tavolino a dicembre, ossia pochi giorni prima il versamento del premio, anziché entro il mese di gennaio, come prevede la legge, e incarichi, come quello del direttore generale, dati in modo illegittimo e irregolare. Chiaramente incarichi che prevedevano dei compensi sostanziosi. Sul fronte degli appalti, l’ispettore, parla chiaramente della presenza di un cartello che ha impedito la libera concorrenza ledendo il principio di economicità…ossia abbiamo speso più del dovuto.
Le parole precise usate dall’ispettore, e che devono essere lette attentamente, sono le seguenti: “Il sistematico ricorso all’istituto della proroga, che abbiamo osservato nel settore dei servizi sociali, non rappresenta, tuttavia, solo una patente violazione del principio di legalità dell’azione amministrativa, nella specie del principio di concorsualità, anche mediante una possibile prassi elusiva del divieto di artificioso frazionamento degli appalti, ma, soprattutto, si pone in contrasto con il principio di economicità. Proroghe continue, sistematiche, non previste nell’affidamento originario e a breve termine, spesso mensili, hanno con ogni evidenza l’effetto di deprimere l’interesse all’ingresso nel mercato di nuovi soggetti, favorendo con ciò stesso il formarsi o il rafforzarsi di oligopoli e di veri e propri cartelli».
Per non parlare poi «degli incentivi alla progettazione elargiti in maniera illegittima al 2% del valore anziché all’1,5% come previsto per legge. Tutti soldi che potevano e dovevano essere destinati alla città e ai cittadini sotto forma di servizi e manutenzione invece di dover ascoltare sempre la solita frase: non ci sono i soldi. Il Movimento 5 Stelle entrerà in comune intenzionato a interrompere questi comportamenti illegali e mettere a disposizione della comunità queste risorse impropriamente sottratte. Per farlo bisognerà attivare dei sistemi di controllo e verifica come non è mai stato fatto in questi anni durante i quali l’assessore con delega al personale e quindi responsabile di quanto accadeva negli uffici era proprio il candidato Sindaco del Pd Balducci. Attiveremo, ad esempio, il controllo di gestione per verificare in maniera puntuale la spesa di ogni settore e individuare quali sono quelli più onerosi e quelli dove si verificano maggiori sprechi. Ecco che fine fanno i nostri soldi. Per questo parliamo di una semplice rivoluzione. Perché basterà poco tempo per dare il segnale di cambiamento e di una città che può risollevarsi. Bisogna solo gestire il comune come farebbe un buon padre di famiglia. Noi sappiamo bene come e dove intervenire e, a differenza di altri, avremo le mani libere per fare quello che diciamo».