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Sciopero dei lavoratori della “Ragaini”, tutti in municipio dal sindaco

Tra fumogeni arancioni e striscioni di protesta, tanti operai stamattina hanno preso parte alla manifestazione in pieno centro: i dipendenti della "Ragaini" di Loreto hanno dato il via oggi allo sciopero contro i 166 licenziamenti annunciati

I lavoratori in corteo lungo corso Boccalini a Loreto

LORETO – Come annunciato la settimana scorsa, è proseguita oggi la mobilitazione dei lavoratori della “Ragaini radiatori” di Loreto contro i 166 licenziamenti su un totale di 320 maestranze, di cui 23 impiegati e il resto operai, annunciati dall’azienda all’improvviso. Stamattina è stata la prima giornata di sciopero del pacchetto di 20 ore proclamato da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, in assemblea con i lavoratori martedì scorso davanti ai cancelli della ditta. A partire dalle 9.30 i lavoratori della Ragaini si sono ritrovati in presidio davanti al Comune. Le Rsu aziendali hanno scelto di annullare il corteo che dall’azienda di via Buffolareccia sarebbe terminato in municipio, per profondo rispetto nei confronti della proprietà che sta vivendo ore drammatiche dopo il gravissimo incidente stradale che ha coinvolto il figlio di uno dei titolari, il 16enne in scooter che tornava dalla festa venerdì scorso a Recanati.

Al sindaco Paolo Niccoletti hanno chiesto un Consiglio comunale straordinario sulla crisi del gruppo. «Mi impegno a istituire un tavolo di lavoro dove far sedere la Regione, la Prefettura e i vertici aziendali», ci ha detto il primo cittadino subito dopo l’incontro. Soddisfatti i sindacalisti per questo primo step e intanto annunciano che nelle ore a venire coinvolgeranno anche i Comuni limitrofi in una sorta di sciopero itinerante: la forza lavoro della “Ragaini” è costituita per la stragrande maggioranza da uomini, molti padri di famiglia e giovani residenti non solo a Loreto ma anche a Castelfidardo, Recanati e Porto Recanati, da dove provengono pure molti stranieri, che a oggi non hanno alcuna certezza sul loro futuro.