MACERATA – «Screening agli operatori e dispositivi di protezione individuale per tutti». La richiesta arriva dal presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Macerata Luciano Diomedi. Una categoria in prima linea contro l’emergenza Covid-19 che ha sempre garantito sostegno alla popolazione.
«Dal primo giorno in cui è scattata l’emergenza e, mentre piano piano è cresciuta, non abbiamo mai mollato il nostro lavoro e il nostro ruolo e credo che questo sia stato notato in maniera importante dai cittadini – ha spiegato il presidente -. Questo ci ha portato, visto il contatto costante e diretto con le persone, a diventare anche operatori sanitari e a cercare di dare, al contempo, tranquillità e serenità. Abbiamo affrontato in maniera egregia l’emergenza nonostante, nella fase iniziale, non ci fossero nemmeno i dispositivi di protezione adeguati».
«Poi però, come è nella nostra natura, ci siamo adattati e ci siamo dati da fare, installando i pannelli in plexiglass e reperendo i dispositivi per continuare a dare un servizio capillare al territorio e alla cittadinanza anche dispensando i medicinali e con l’utilizzo della ricetta dematerializzata che permette al paziente di non recarsi nello studio medico e “saltare un passaggio” nella catena evitando il rischio di contagio» ha spiegato Diomedi che ha poi affrontato l’annoso tema dei costi delle mascherine.
«Il secondo obiettivo, dopo aver messo in sicurezza colleghi e cittadini, è stato quello di poter dare dispositivi, mascherine e disinfettanti alla popolazione – ha spiegato -. Purtroppo i prezzi delle mascherine che vendiamo sono in linea con quelli del mercato e noi siamo solo l’ultimo anello della distribuzione. Ho anche inviato una richiesta di controllo alle autorità competenti per evidenziare l’eventuale presenza di irregolarità ma ancora non ho ricevuto risposta».
«Ora cerchiamo di tornare alla normalità anche se non sarà semplice. Quello che chiediamo è che ci vengano consegnati dispositivi di protezione individuale adatti e che venga fatto uno screening a tutti gli operatori: è questo il punto zero dal quale ripartire – ha sottolineato Diomedi -. Come Ordine abbiamo anche la possibilità di instaurare delle convenzioni con laboratori privati di analisi, a nostre spese, anche se credo che questo dovrebbe essere un dovere e un segnale di riconoscimento che dovrebbe arrivare dalla Regione per far lavorare, dignitosamente, i medici come i farmacisti o le forze dell’ordine. Sono importanti poi le tempistiche perché bastano anche tre giorni di ritardo per peggiorare la situazione; l’unico obiettivo è contenere il virus e quindi bisogna rispondere rapidamente».
«Voglio ricordare infine che se viene contagiato un collega di Macerata o Civitanova, ci sono altri presidi dover poter reperire i medicinali ma se ciò succede a un collega di Pioraco o Fiuminata, in questo caso il presidio sparisce e la comunità rischia di non avere più una farmacia nel proprio comune» ha concluso il presidente ponendo l’accento sulla territorialità e sulla costante prossimità al cittadino dei farmacisti.