FABRIANO – Posa della prima pietra per la nuova scuola per l’infanzia di Fabriano alla presenza del commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma, Paola De Micheli. «Un segno tangibile di rinascita». Oltre un milione e trecento mila euro, il costo dell’operazione. Cento i giorni necessari. Ma non mancano le polemiche.
Questo pomeriggio, 27 ottobre, sarà ricordata come una data importante a distanza di un anno dalle ultime forti scosse, partite il 24 agosto 2016, del terremoto che ha devastato il Centro Italia. Il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, insieme al commissario straordinario per la ricostruzione, Paola De Micheli, hanno posizionato la prima pietra della nuova scuola per l’infanzia Don Petruio. Presente anche l’assessore cittadino ai Lavori pubblici, Cristiano Pascucci.
Il plesso scolastico era stato dichiarato inagibile il 29 agosto 2016. Le attività didattiche erano state trasferite, per l’inizio dell’anno scolastico, nei locali a piano terra della scuola Fermi, ex sede del Tribunale. Dove ancora si trovano in attesa che l’iter si concluda.
L’appalto per i lavori di demolizione del plesso scolastico sono stati eseguiti dalla ditta Cav. Aldo Ilari con sede a Sassoferrato per un importo totale di 105.204,22 euro, spesa finanziata dal Governo in virtù del programma per la riapertura delle scuole danneggiate dal sisma del 2016.
Quindi, si è dovuto attendere e la successiva validazione del progetto da parte dall’ufficio Speciale per la Ricostruzione che coordina il tutto. Il nuovo edificio scolastico sarà costruito nel medesimo posto del precedente, dunque via Don Petruio, dalla ditta Torelli e Dottori spa con sede a Cupramontana insieme alla Dorica Legnami di Ancona. L’importo dei lavori è pari a 1.360.000 euro, cento i giorni lavorativi necessari. La nuova struttura ospiterà quattro sezioni per un totale di 120 alunni. L’edificio sarà costruito da due blocchi ciascuno per due sezioni e locali comuni: aula per le attività libere, mensa, cucina, spazio per l’assistente. Completano l’immobile un ampio spazio connettivo con una copertura a vetro di collegamento tra i diversi blocchi. L’intera struttura verrà realizzata nel rispetto della classe d’uso IV, edificio strategico di Protezione civile e sarà ad altissima efficienza energetica. La tipologia costruttiva è in legno, con sistema a telaio leggero controventato, del tipo Platform Frame in cui le pareti partanti sono realizzate con telai in legno lamellare controventate su entrambi i lati con pannelli Osb.
Come detto, però, non sono mancate le polemiche da parte di alcuni cittadini presenti per i ritardi della ricostruzione. «La ricostruzione pesante non è partita – hanno sostenuto – c’è incertezza nell’interpretazione delle norme e i progetti tardano ad essere presentati. Rispetto al sisma del 1997 c’è molta più confusione. Il Governo deve intervenire per permettere l’avvio della ricostruzione privata pesante e non può cambiare in continuazione le norme di riferimento”.
Pronta la replica della De Micheli. «Il Decreto 8 approvato a marzo 2017 è la normativa di riferimento, nulla è stato più modificato. L’iter per la ricostruzione pesante delle abitazioni – ha detto il commissario – è chiaro: il progetto va presentato all’Ufficio Speciale Ricostruzione. L’esempio di Fabriano ci permetterà di migliorare ancora di più la norma».
Il sindaco Santarelli, però, ha sottolineato «come i progetti non siano arrivati perché le norme sono di difficile interpretazione. Attendiamo, dalla Regione Marche, un Ufficio Sisma vero e proprio più volte già promesso. Abbiamo organizzato incontri tra tecnici e amministratori di condominio per spiegare l’iter. Ad oggi, comunque, firmiamo ancora ordinanze di inagibilità. i sopralluoghi sono terminati: stiamo effettuando gli ultimi 70 controlli che termineranno a breve».