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Ritorno a scuola, Ascani: «Entro giugno 330 milioni, a settembre tutti in classe»

Ripartenza, centri estivi, trasporto scolastico e didattica a distanza, i temi al centro della conferenza online organizzata da CNA Macerata con il viceministro all'istruzione Anna Ascani

Risorse per 330mila euro per far ripartire in sicurezza le scuole a settembre. E poi ancora centri estivi, trasporto scolastico e vicinanza alle diversità dei vari plessi. Se ne è discusso ieri durante il webinar organizzato da CNA Macerata insieme al viceministro all’istruzione Anna Ascani. Con l’emergenza covid-19 il sistema scolastico italiano ha dato indubbia prova di sapersi totalmente ripensare. Dirigenti, insegnati, studenti e famiglie sono stati capaci in pochi giorni di fare un salto nell’era digitale come nessuno poteva prevedere prima. La didattica a distanza, o d’emergenza come è stata chiamata, ha fatto il possibile, cercando di colmare l’improvvisa mancanza della scuola così come tradizionalmente concepita. In pochi si aspettavano che la scuola sarebbe mancata a tutti, anche agli studenti che spesso la snobbano. E tra qualche mese si tornerà sui banchi, in presenza questa volta, e si sta già lavorando per far ripartire tutto in sicurezza.

Sulla didattica a distanza il viceministro Ascani ha spiegato che «non tutto è andato benissimo; è stata tamponata l’emergenza ma la scuola è un’altra cosa e ha bisogno di presenza e di relazioni dal vivo. Un grande grazie va a tutte quelle persone – ha aggiunto – che hanno collaborato per permettere che le relazioni andassero avanti in un momento difficilissimo e un grazie agli studenti e alle loro famiglie. Ora siamo tutti concentrati su settembre dato che la vera sfida sarà quella e non la possiamo perdere».

Il viceministro all’istruzione Anna Ascani

Ma come riaprire la scuola? «Non mi appassiona molto il dibattito fatto sul plexiglass – ha detto l’onorevole Ascani -. Ciò che stiamo facendo invece sono incontri mirati regione per regione in merito a una ricognizione degli spazi e tenendo ben presenti le condizioni delle nostre aule e i parametri dati dal Comitato tecnico-scientifico che ha chiarito che gli studenti avranno per loro stessi due metri quadri di spazio e dovranno essere quindi a un metro dagli altri compagni. Alcune scuole infatti sono in grado di rispettare questi criteri e altre no. E proprio il dover immaginare nuovi spazi esterni è uno dei lavori che dobbiamo portare avanti scuola per scuola e comune per comune – ha sottolineato il viceministro -. Entro giugno arriveranno le risorse e ciò che è certo è che a settembre torneremo tutti a scuola in presenza e in sicurezza e che nessuno si troverà ad affrontare da solo la ripartenza».

«In tal senso sono pronti 330 milioni di euro, che arriveranno entro giugno e che verranno ripartiti secondo criteri che stabiliremo in questi giorni – ha detto la Ascani -. La ricognizione regione per regione serve anche per sapere se le risorse sono sufficienti; il Ministro dell’Economia ha dato piena disponibilità nel caso ne servissero altre». E sui tempi e le modalità il viceministro ha spiegato che «si stanno realizzando tavoli di confronto regionali proprio perché ogni situazione è diversa dalle altre; non esiste una soluzione ma esistono 40mila soluzioni, tante quanti sono gli istituti scolastici; il Ministero accompagnerà tutti i percorsi di tutti i plessi affinché nessuno rimanga solo dal punto di vista delle risorse e degli investimenti».

Sui centri estivi per l’infanzia, che riguardano la fascia di età che va da 0 a 3 anni, il viceministro all’istruzione ha rassicurato tutti spiegando che il «DPCM in vigore lo sarà fino al 15 giugno ed entro giovedì il Ministero della Salute provvederà alla proposta di modifica per la riapertura anche per la fascia 0-3 anni, stando al pare favorevole concesso dal Comitato tecnico-scientifico; dunque la riapertura ci sarà».

Infine la complicata questione del trasporto scolastico. «Ci siamo interfacciati con il Ministro Paola De Micheli e le abbiamo chiesto di dare un supporto fattivo ai comuni per garantire il trasporto e organizzare, eventualmente, gli orari. Ci sono plessi di 300 come ci sono pressi di 1300 alunni: anche in questo caso dovremo analizzare ogni realtà» ha concluso la Ascani.

«Noi imprenditori siamo pronti a questa nuova Fase 3 e vi abbiamo dato prova della nostra capacità di stare sul pezzo – le parole del presidente CNA Macerata Luciano Ramadori -. Vorremmo però che ci fosse un’edilizia leggera per il ripensamento della scuola; che ci fossero classi e spazi capaci di ospitare tutti quanti e che fossero in grado di riattivare laboratori e officine per gli istituti tecnici. Vorremmo che ci fosse leggerezza nella burocrazia perché noi siamo pronti sul territorio a rispondere agli interventi dato che la ripartenza non può esserci senza una sana e buona scuola».