CERRETO D’ESI – Plessi scolastici sicuri a Cerreto D’Esi, le ipotesi del gruppo consiliare CambiaMenti. Una soluzione per il trasloco delle due scuole cerretesi in vista della riapertura di settembre.
Non accenna a diminuire la preoccupazione a Cerreto a seguito degli indici di vulnerabilità sismica molto bassi resi noti per la scuola media 0,23 e per la scuola primaria 0,15. Il primo cittadino, Giovanni Porcarelli, chiede a tutti di stare tranquilli. Ma il comitato “Scuole sicure” ha chiesto che a settembre i due plessi scolastici non riaprano e che, quindi, occorre trovare una soluzione alternativa.
È quello che ha deciso di proporre il gruppo consiliare CambiaMenti. «Qualche giorno fa abbiamo presentato una richiesta di incontro con il Sindaco per presentare e valutare quelle che secondo noi potrebbero essere delle ipotesi di soluzione per le scuole elementari e medie. Partiamo da un presupposto, ovvero dal fatto che la strategia dovrebbe essere quella di chiudere le attuali scuole, chiedere i fondi agli enti preposti, quindi entrare nelle opportune graduatorie per la realizzazione di un nuovo e unico plesso scolastico e nel frattempo trovare una sistemazione temporanea che possa fare da ponte. Diciamo subito che a nostro parere questa transitorietà è verosimile che possa avere tempi lunghi, per cui “sistemare” i ragazzi in opifici industriali riadattati potrebbe essere poco funzionale soprattutto in considerazione del fatto che i capannoni (o gli uffici dei capannoni), non sempre possono essere considerati sicuri dal punto di vista sismico».
Quindi, la proposta. «Per quanto riguarda le scuole elementari, la soluzione migliore (fattibilità burocratica permettendo) potrebbe essere allestire la palazzina sita in via Dante ex sede Monte dei Paschi e Albergo. La nostra idea infatti è quella di organizzare nel piano che ospitava un tempo il pub, il refettorio, in quanto già attrezzato con locali cucina a norma e fornito di ampio salone con tavoli e sedie per la consumazione dei pasti. Nel piano superiore, ex banca, essendo i divisori interni praticamente inesistenti e viste le ampie dimensioni, a nostro parere si potrebbe lavorare senza troppe difficoltà anche in termini di tempo, per allestire almeno sette aule oltre i vani accessori. Nel primo piano (ex albergo) i lavori da fare sarebbero senza dubbio più importanti in quanto si dovrebbero realizzare le aule mancanti, magari qualche “aula speciale” e i necessari uffici. Per quello che invece concerne le attività di educazione fisica si potrebbero utilizzare i pulmini per trasportare i ragazzi al palazzetto, naturalmente previo accordo con la società che si è aggiudicata l’appalto, poiché la mattina crediamo che la struttura possa essere abbastanza disponibile. Infine la posizione della “nuova” scuola sarebbe comoda e fornita dei necessari spazi parcheggio. Naturalmente parliamo di una palazzina di recente costruzione, quindi antisismica e direi anche esteticamente conveniente».
Per le scuole medie, invece, «in considerazione del fatto che le aule di cui si necessiterebbe sarebbero di numero inferiore, la nostra soluzione (disponibilità del proprietario permettendo) è quella di poter attrezzare il centro commerciale Casanova in via Belisario (sotto le poste), un tempo sede di diverse attività commerciali quali esposizione divani, pizzeria, parafarmacia, parrucchiere ecce cc… Si tratta infatti di un edificio anch’esso di recente costruzione, antisismico con dei locali indivisi internamente e quindi facilmente frazionabili, con la possibilità di costruire anche aule didattiche comuni. Nel piano superiore, ovvero quello sopra le attuali poste, si potrebbero predisporre gli uffici di segreteria. Per le attività di educazione fisica, anche in questo caso si potrebbe organizzare il trasporto, ma a nostro parere sfruttando l’attuale palestrina delle scuole Melchiorri. I parcheggi per le auto andrebbero individuati nella via fronte posta F.F.Carloni».
Naturalmente si tratta di soluzioni di emergenza. «Ricordiamo che la vulnerabilità sismica è uno strumento che ci consente di conoscere il reale stato sismico di quell’immobile a prescindere dal suo aspetto esteriore, infatti pur non avendo danni estetici individuabili in entrambe le scuole, i dati ci hanno confermato che le strutture sono a forte rischio sismico, questo crediamo sia quello che non vada mai dimenticato. Specifichiamo che queste che abbiamo descritto, sono delle idee su cui abbiamo lavorato, ma ovviamente – si conclude la nota di CambiaMenti – saranno i tecnici che dovranno valutarne l’effettiva possibilità realizzativa».