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Loreto e i “Cammini lauretani”. Pirchio: «Puntiamo a coinvolgere anche il Vaticano»

Per l'assessore al Turismo del Comune. «Obiettivo futuro è creare un gruppo di lavoro per creare un sistema simile a Fatima»

LORETO – Ha preso il via la seconda fase del progetto “I cammini lauretani”, voluto dal Comune di Loreto in collaborazione con l’istituto superiore “Einstein-Nebbia” e con i Maestri del lavoro per studiare punti di forza e di debolezza del territorio in materia di turismo religioso.

Gli studenti hanno descritto l’itinerario Assisi-Loreto, soffermandosi sulle località più caratteristiche e proponendo menù e prodotti tipici della zona oltre agli alberghi dove soggiornare.

È stato elaborato il menù caratteristico denominato “del pellegrino””da consigliare ai vari albergatori e ristoranti situati lungo il percorso.

Coinvolto nel progetto anche Gianluca Goffi, esperto di marketing turistico e ricercatore della Libera Università di Bolzano, che si è soffermato sull’importanza del rapporto fra turismo laico e di matrice religiosa: «Il consiglio che voglio dare ai ragazzi è collegare e confrontare sempre il turismo religioso con quello laico, che interessa ancora di più ristoranti, alberghi e strutture ricettive simili, anche per far conoscere le tante eccellenze culturali del territorio. Per sviluppare i cammini lauretani, Loreto ha bisogno di incrementare i flussi turistici dall’estero. Secondo nostre indagini, gli stranieri apprezzano più di tutti un’offerta turistica basata su antichi sentieri, riscoperta di storie e tradizioni del passato e ama peregrinare come si faceva un tempo per questioni di fede».

Il dirigente scolastico Gabriele Torquati ha ringraziato i Maestri del lavoro Iridio Mazzucchelli, Mario Malatesta, Luigi Palanca e Gianfranco Soverchia. E dice: «Li ringraziamo per la consolidata collaborazione a queste interessanti ed originali iniziative di scuola-lavoro. Lo scorso 12 ottobre poi, alla Collegiata di San Francesco a Staffolo, si è tenuto, in collaborazione con il nostro Istituto, il 54esimo Premio nazionale cultura enogastronomica. La professoressa Claudia Gambini, durante la presentazione della Conviviale accademica, ha parlato di “Il cammino di San Francesco passa da Staffolo. La cucina del Basso Medioevo. Le ricette e la dieta francescana tra storia, cultura e tradizione”».

A cuore aperto poi il preside, impegnato in prima linea per la sua scuola, ha aggiunto: «Proseguono a buon ritmo i lavori di ampliamento del plesso. Il nostro istituto poi ha da poco aperto le porte alla Fondazione Carilo e alle istituzioni cittadine per l’inaugurazione di un nuovo laboratorio informatico, dotato di 24 postazioni di lavoro e computer di ultima generazione, già a disposizione degli oltre mille studenti iscritti ai corsi di quello che è uno dei più grandi plessi scolastici del territorio. Apriamo anche le porte all’Università. Grazie ad un accordo stretto con l’ateneo di Camerino, dal 2020 ospiteremo una serie di attività laboratoriali inserite nel corso di laurea in Scienze gastronomiche. Per noi è una grande occasione di crescita per il territorio ed un riconoscimento per la stessa scuola, che insieme ad altre realtà marchigiane, è stata scelta dall’università camerte».

Sul tema dei Cammini e del turismo religioso, l’assessore al Turismo Fausto Pirchio presente all’incontro ha detto: «Ho iniziato a mettere mano al sistema turistico che non ha avuto una grande incisività prima. Ho iniziato un lavoro per una nuova stagione turistica che merita vista la sua vocazione. Occorre sensibilizzare la parte commerciale e di ricettività. Bisogna investire non soltanto sugli eventi ma su un concetto più a largo termine che porti lavoro. Il bando europeo “Cammini lauretani era stato lasciato a se stesso. Da rivedere il centro storico, ci sono realtà che meritano la permanenza e non il turismo “mordi e fuggi”. Ci siamo riusciti in parte creando pacchetti turistici con i Comuni vicini, Recanati, Castelfidardo e Porto Recanati, ma dobbiamo essere più incisivi con la Riviera del Conero. Dall’estero arrivano in tanti per motivi religiosi ma interessati a “grand tour” fino a Frasassi di 15-20 giorni.

Dal 2015 è aumentato il capitolo di bilancio per il turismo ma adesso c’è da fare di più, ad esempio la viabilità del centro deve essere ristrutturata. Obiettivo futuro è creare un gruppo di lavoro per creare la Loreto turistica come a Fatima, per gestire la viabilità ad esempio, e poi ben vengano gli eventi, anche non specificatamente religiosi. Per l’ascensore i lavori stanno per iniziare e via Sisto V deve essere più illuminata. Occorre rendere il centro più vivibile insomma. L’occasione ci viene offerta dal Giubileo: come disse papa Giovanni Paolo II questo è il primo santuario mariano di carattere internazionale e monsignor Fabio Dal Cin l’ha colto. Abbiamo convocato i rappresentanti dei sette santuari mariani per la necessità di promuovere il turismo religioso e anche il Vaticano ha intenzione di investirci».