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16mila euro in bolletta per una casa disabitata, il proprietario si oppone

Pensionato leccese residente a Ostra si oppone tramite l'Unione Nazionale Consumatori al decreto del tribunale di Bari, la Corte di Appello gli dà ragione

SENIGALLIA – Ammontava a oltre 16mila euro la bolletta che si è visto recapitare un pensionato per un presunto consumo di acqua in una casa disabitata ricevuta in eredità. La vicenda ha per protagonisti un uomo originario della provincia di Lecce, ma residente da anni con la sua famiglia a Ostra, e la società che eroga il servizio idrico, Acquedotto Pugliese spa.

I fatti risalgono al giugno 2010, quando l’azienda sostituì il contatore in una casa disabitata che l’uomo ricevette in eredità. In quasi sei mesi, fino a novembre 2010, il contatore registrò un consumo anomalo di oltre 6.000 mc di acqua, pari a due piscine olimpioniche, nonostante come in ogni precedente bolletta il dato sui consumi fosse di poche decine di euro l’anno.

Al proprietario non arrivò alcun avviso per la sostituzione del misuratore né per la elevata quantità d’acqua rilevata, ma solo un decreto ingiuntivo dal Tribunale di Bari, che imponeva al pensionato di pagare oltre 18mila euro di bolletta, comprensiva di spese legali e interessi maturati. Da qui la decisione di opporsi tramite gli avvocati Corrado Canafoglia ed Elisa Pellegrini dell’Unione Nazionale Consumatori delle Marche.

Lo stesso Tribunale barese era tornato indietro sui propri passi, tesi poi confermata anche in Corte di Appello: l’azienda erogatrice è stata condannata al pagamento di circa 4mila euro per aver sostituito il contatore senza preavviso e in assenza del proprietario, per non averlo avvertito del forte consumo registrato in bolletta nonostante fosse predisposto un sistema di allerta e per la cattiva esecuzione della sostituzione del misuratore, che aveva generato poi l’anomalo consumo di acqua.