SENIGALLIA – Si è tenuta ieri la presentazione del “Comitato Genitori Unitario degli Istituti Scolastici” (CO.GE.U.). La realtà di volontariato è nata spontaneamente a seguito della tragica vicenda della discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo in cui sono morti cinque ragazzi non ancora maggiorenni e una mamma che aveva accompagnato la figlia allo show del trapper Sfera Ebbasta, oltre a un centinaio di feriti e a numerosi traumatizzati a livello psicologico dall’evento.
Il comitato Cogeu, costituitosi l’8 gennaio scorso a Senigallia, ha l’obiettivo della più ampia tutela della salute fisica e psicologica dei ragazzi: in particolare il riferimento alla tutela è per il loro ‘diritto al divertimento’ così come sancito dall’art. 31 della Convenzione sui diritti dell’infanzia.
Nel comitato sono riuniti i rappresentanti dei genitori presso i consigli d’Istituto e i comitati dei genitori delle scuole secondarie di secondo grado e degli istituti comprensivi esistenti nel Comune di Senigallia: suddivisi in vari gruppi tematici si occuperanno di ogni iniziativa utile ad assicurare agli studenti la sicurezza necessaria nei luoghi dove trascorrono il proprio tempo: dalle scuole alle palestre, dalle biblioteche ai locali pubblici, dai bar alle discoteche.
Alla presentazione hanno partecipato, oltre alla presidente del comitato Luigina Bucci e ai vicepresidenti Alberto Di Capua e Daniela Tomassini, anche il Garante regionale dei diritti, Andrea Nobili, e il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo.
Questi ultimi hanno sottolineato, nei loro interventi nella biblioteca affollata da genitori, che l’iniziativa è lodevole perché intende supportare ed affiancare i ragazzi nei diversi aspetti dei loro percorsi di vita. «La complessità della società contemporanea – ha spiegato Mastrovincenzo – rende necessario un concreto lavoro di squadra tra istituzioni, mondo della scuola e genitori: la riscoperta di valori, il dialogo, il confronto, ma anche la vigilanza, devono essere alla base del nostro agire quotidiano».
Proprio sulla complessità della società di oggi si è soffermato Nobili (FOTO in alto), sostenendo che «è in continuo mutamento e ogni riferimento ai modelli di altre generazioni potrebbe essere completamente fuorviante. Dobbiamo essere vicini ai nostri ragazzi cercando di capire le esigenze del momento attuale, le loro aspettative ed i loro progetti per il futuro. In tutto questo non sono d’aiuto atteggiamenti di tipo repressivo: la sicurezza e il controllo costante vanno sicuramente garantiti ma destano perplessità iniziative come quelle delle perquisizioni in un istituto scolastico di decine di studenti con l’ausilio dei cani antidroga. Vanno individuate altre strade da seguire».