SENIGALLIA – Tra le centomila persone che hanno partecipato alla marcia della pace Perugia-Assisi di domenica 7 ottobre, erano presenti anche gli studenti del liceo scientifico statale “E. Medi” di Senigallia. Una delegazione formata da 70 ragazzi e ragazze, accompagnati dai propri docenti, ha voluto prendere parte al corteo – come avviene già da qualche anno – per ribadire la necessità di assicurare accoglienza, diritti e dignità a tutte le persone che giungono in Italia, così come in tutte le zone “difficili” del mondo.
Fraternità, solidarietà, uguaglianza, libertà, dignità, pace, diritti umani: queste le parole chiave che il movimento pacifista ha fatto risaltare tramite un corteo che si è snodato sotto la pioggia tra le due città umbre distanti circa 24 km e a cui hanno partecipato giovani e meno giovani, associazioni, partiti politici, amministratori da tutta Italia.
La nutrita rappresentanza di studenti e docenti provenienti da Senigallia ha marciato con alcuni striscioni fino a raggiungere la città umbra per ribadire la cultura della solidarietà e della non violenza, come nei principi che ispirarono nel 1961 la prima marcia della pace, su iniziativa di Aldo Capitini.
Il giorno prima, però, ha partecipato a un momento di confronto con altre 160 realtà scolastiche di ogni parte d’Italia, il meeting nazionale Diritti & Responsabilità, dove si sono esaminate e discusse alcune problematiche riguardanti proprio i più giovani e i social network.
Spunti per riflettere come da comportamenti apparentemente leggeri e privi di conseguenze, si possa in realtà far nascere comportamenti denigratori, razzisti e che incitano all’odio, con una velocità e diffusione sorprendente, tipica dei canali social in cui i giovani sono molto attivi. Proprio per l’occasione è stato presentato il video “Social Monster”, sul tema della violenza sul web e sui social network.
«Il liceo scientifico statale “E. Medi” di Senigallia ha da anni intrapreso questo percorso votato alla cultura della legalità e della pace – ha spiegato il dirigente scolastico Daniele Sordoni – e attualmente stiamo proseguendo il cammino iniziato lo scorso anno, quando abbiamo pensato alle attività per coinvolgere il più alto numero di studenti possibile. Una settantina quelli che hanno marciato, ma sono circa 200 quelli coinvolti da numerose attività in classe e non solo sul tema dell’accoglienza e dei diritti umani. Vogliamo gettare – conclude – i semi per un agire quotidiano che sia volto alla solidarietà, che possa contribuire a ridurre le problematiche sociali che stiamo vivendo e non vogliamo lasciare che i giovani si girino dall’altra parte o, peggio, fomentino certi comportamenti che sono da contrastare con tutte le forze».