SENIGALLIA – Dopo le proteste in piazza contro l’amministrazione comunale manifestate proprio il 25 aprile, non si è fatto attendere l’intervento piccato della maggioranza. La compagine di governo si è detta profondamente «offesa» per lo striscione apparso sotto il municipio di Senigallia con la scritta “Maggioranza Olivetti fascisti, misogini, negazionisti”.
«Riteniamo che siano stati superati tutti i limiti in questa maniera – si legge in una nota di Forza Italia, Fratelli d’Italia, La Civica e Lega -. Questa è la democrazia e quello che si vorrebbe insegnare ai nostri figli e nipoti? Quindi i nostri partigiani sono morti per questo? C’è ancora molta strada da fare per difendere e far crescere il concetto di libertà e democrazia, che sono alla base della nostra Costituzione».
«Ricordiamo – prosegue la maggioranza di centrodestra senza accennare ai continui episodi di odio e intolleranza che si registrano continuamente nelle cronache locali e nazionali – che il fascismo è morto più di 70 anni fa e quindi è perfettamente inutile urlare l’antifascismo, non siamo misogini e non siamo negazionisti».
Poi l’affondo ai manifestanti che protestavano contro l’amministrazione comunale durante il 25 aprile, festa della liberazione. «Le persone che erano in piazza non sanno cosa sia la libertà e non si venga a dire che lo striscione era solo di un’associazione perché se qualcuno non era d’accordo doveva prendere la parola denunciando il fatto e prendere le distanze, abbandonando la piazza». «La libertà è altro – concludono – la libertà parte dal rispetto verso gli altri, un rispetto che non si è visto in quella piazza».
Alle forze politiche di maggioranza replica velocemente Diritti al Futuro tramite il consigliere comunale Enrico Pergolesi. «Il fascismo non è un’idea, è un crimine e quindi, per sua natura, non muore. Va tenuto sotto controllo, sempre. La bomba alla stazione di Bologna o, più recentemente, il giustiziere di Macerata, Luca Traini, o le decine di agguati a sfondo razziale e omofobi che continuano ad imperversare nella nostra penisola insegnano che non si può mai abbassare la guardia. Ed è una smentita che non smentisce perché evidentemente qualcuno in quella maggioranza non se la sente di dire di non essere fascista. Quindi si è ritenuto di usare un’altra formula. Ed è giusto, perché nemmeno Kappler, il boia delle Fosse Ardeatine, si è mai riferito ai partigiani con le frasi riferite dal consigliere Da Ros in consiglio comunale meno di due anni fa “i Partigiani erano dei vigliacchi che torturavano i bambini”. Frase mai smentita né condannata da nessuno dei suoi alleati. Questa maggioranza ha ben pensato di premiarlo e porlo a presidente di una commissione consiliare».