SENIGALLIA – La compartecipazione economica degli utenti per l’accesso al sistema locale dei servizi sociali altro non è che il pagamento che l’utente dovrà effettuare per poter usufruire di un servizio pubblico. L’assistenza ad anziani, minori, disabili, persone a rischio di disagio sociale ecc. saranno a pagamento secondo i criteri ISEE sulla base di un preciso calcolo numerico.
Ad affermarlo è la lista civica Senigallia Bene Comune che contesta la scelta di deliberare e approvare il ‘Regolamento Unico per l’accesso al sistema locale dei servizi sociali‘ nella seduta del comitato dei sindaci dell’ambito sociale e territoriale n. 8 svoltasi il 2 novembre scorso.
«Queste che ci piaccia o no sono le scelte di questa amministrazione comunale di sinistra (?) che in campagna elettorale dichiarava di continuare ad investire sulla qualità dei servizi sociali a fianco del mondo del volontariato per una cultura dell’accoglienza e della responsabilità» spiega Giorgio Sartini, consigliere Sbc.
«Sappiamo che i servizi alla persona sono in ogni comune una voce di bilancio molto importante e ci sembra che la direzione intrapresa vada sì verso una omogeneizzazione dei servizi sociali… ma verso il basso. Leggendo il documento si parla di razionalizzare e ottimizzare le risorse a disposizione; di garantire servizi standard omogenei sul territorio attraverso una graduale uniformità. Cosa significa? Chi si uniforma a chi? Omogeneizzare per tagliare o per migliorare?».
Anche sulla tempistica e sulla condivisione della scelta, i componenti della lista Sbc hanno da ridire: «Si afferma che l’intervento è di per sé complesso perché ricade su ben nove comuni afferenti all’ambito sociale 8 e che richiederà un monitoraggio semestrale. Bene! Vista la complessità di questo regolamento ci chiediamo se sia stato adeguatamente socializzato con chi quotidianamente vive la fragilità e il disagio. Guardando i tempi di approvazione e attuazione parrebbe di no».
Senigallia Bene Comune nutre quindi profonde perplessità su questo stravolgere «improvvisamente la quotidianità di numerosi nuclei familiari in termini di erogazione dei servizi sociali e di costi annessi». E chiede chiarezza e trasparenza soprattutto su quelle scelte che dovrebbero supportare chi vive in condizioni di disagio, di difficoltà e bisogno.