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Servizi socio-sanitari nell’area montana: serve un tavolo di confronto permanente

La proposta lanciata dal coordinamento cittadino Punto Nascita e ospedale Engles Profili di Fabriano, dall’Azione Cattolica Italiana Diocesi Fabriano-Matelica e dalla forza politica Associazione Fabriano Progressista

Ospedale di Fabriano

FABRIANO – «La creazione di un tavolo permanente di studio e di elaborazione di proposte per l’organizzazione dei servizi socio-sanitari nell’area montana appare infine oltremodo opportuna. Sarà una carta da spendere nel momento in cui la Regione Marche avvierà il confronto con le diverse realtà locali per la stesura del nuovo Piano Sanitario Regionale».

Questa la proposta lanciata dal coordinamento cittadino Punto Nascita e ospedale Engles Profili di Fabriano, dall’Azione Cattolica Italiana Diocesi Fabriano-Matelica e dalla forza politica Associazione Fabriano Progressista, rappresentati – rispettivamente – da Katia Silvestrini, Daniele De Bellis e Vinicio Arteconi. Destinatari della proposta: l’Unione Montana dell’Esino-Frasassi, i Sindaci di Fabriano, Cerreto D’Esi, Sassoferrato, Genga, Serra San Quirico, e il coordinatore dell’ATS10, Lamberto Pellegrini.

I firmatari dell’iniziativa ricordano come sia stato assolutamente positivo il rinvio dell’udienza per la discussione nel merito della chiusura del Punto nascita di Fabriano innanzi al Consiglio di Stato. «La richiesta di rinvio è stata frutto dell’accordo maturato tra il comune di Fabriano, ricorrente in appello, l’Asur e la Regione Marche, resistenti all’appello nella trascorsa consiliatura. Un segno di sensibilità e disponibilità questo assai rilevante da parte della Regione, che può porre nuovamente al centro del dibattito la riapertura del reparto di Pediatria e di tutto il Dipartimento Materno Infantile dell’ospedale di Fabriano, compreso il Punto nascita».

Ora è giunto il momento di trasformare una buona notizia «in un progetto virtuoso che garantisca una sanità di territorio vicina alle persone e a servizio di chi ha più bisogno. Per fare questo crediamo sia necessaria la forza di un’intera comunità, che parta dai sindaci e arrivi alla società civile passando per il mondo produttivo, sociale e politico». Da qui, la proposta di un incontro con il Presidente dell’Unione Montana e con i sindaci, «per approfondire queste questioni e per discutere le tempistiche di attuazione che potrebbero, in tempi ragionevoli, diventare oggetto di un protocollo d’intesa tra i primi cittadini stessi e la Regione Marche. Tale incontro, inoltre, potrà essere l’occasione per affrontare le molteplici problematiche dei servizi socio-sanitari del territorio, da tempo oggetto di ridimensionamenti e tagli ancor più drammaticamente evidenziati dalla pandemia in corso», concludono Silvestrini, De Bellis e Arteconi.