SENIGALLIA – A nove anni dall’inizio dell’iter amministrativo dei lavori di ristrutturazione, la riqualificazione dell’area dell’ex Politeama Rossini, prevista dal Piano Particolareggiato del Centro Storico è momentaneamente congelata, in attesa di un parere del Comitato tecnico-scientifico per i beni architettonici e paesaggistici del Mibac. L’amministrazione comunale ritiene che «non sussistono più le condizioni che hanno condotto alla dichiarazione di bene culturale dell’ex politeama Rossini, perché lo stesso è stato irrimediabilmente compromesso con i lavori eseguiti; La permanenza del rudere del politeama Rossini nello stato di fatto in cui si trova a tutt’oggi non è compatibile con la tutela dei beni culturali adiacenti. Non sussistono più le condizioni che hanno condotto all’autorizzazione delle trasformazioni edilizie dell’ex politeama Rossini. Il 3 marzo 2013 il permesso di costruire è decaduto per mancata conclusione dei lavori nei termini».
Nella delibera di Giunta del Comune di Senigallia del settembre 2016, che prevede appunto la demolizione dei resti dell’edificio e la costruzione di un parcheggio sotterraneo, che lascerebbe a verde la superficie dell’intera area, il Comune sostiene che l’area dell’ex politeama Rossini ha una grande rilevanza perché collocata in adiacenza a significativi beni culturali come la Rocca, il palazzetto Baviera e piazza del Duca, «formalmente e singolarmente oggetto di dichiarazione di notevole interesse culturale».
«Le considerazioni sullo stato di fatto – si legge nella delibera – comportano che siano assunte con urgenza delle decisioni nel contemperamento degli interessi afferenti la sfera pubblica e privata, che rendono necessari l’accertamento della permanenza delle condizioni che hanno condotto alla dichiarazione di bene culturale dell’ex politeama Rossini. L’accertamento dell’interferenza tra il mantenimento dell’ex politeama Rossini nello stato in cui si trova a tutt’oggi, con una efficace tutela dei beni culturali adiacenti. L’accertamento della permanenza dei presupposti che hanno condotto all’autorizzazione delle trasformazioni edilizie fermo restando il fatto che il permesso di costruire a suo tempo rilasciato è decaduto».
Ripercorrendo l’iter amministrativo si può ricostruire la vicenda delle autorizzazioni e dei lavori mai finiti.
Il 4 marzo 2008 è stato rilasciato alla ditta “Matelica 2000 S.r.l.” il permesso di costruire n. 08/15 per la ristrutturazione dell’immobile da destinare ad attività commerciali a seguito di un articolato iter amministrativo che ha visto coinvolto anche il comitato tecnico scientifico per i beni architettonici e paesaggistici nazionale. A conclusione dell’iter è stato rilasciato il permesso di costruire di variante n. 09/204 del 29 dicembre 2009.
I lavori sono iniziati il 3 marzo 2010 e sono consistiti nel pressoché totale svuotamento del fabbricato, compreso l’eliminazione della copertura e nel mantenimento delle pareti perimetrali esterne per il sostegno delle quali è stato necessario approntare un complesso e consistente sistema di sostegno in acciaio.
Il 22 giugno 2010 i permessi di costruire rilasciati sono stati volturati a MEDIOLEASING S.p.a.. La crisi economico-finanziaria iniziata nel 2008 e non ancora conclusa ha coinvolto disastrosamente anche l’attività edilizia, non ha risparmiato Senigallia e nello specifico l’intervento in argomento, tanto che il 16 febbraio 2012, i lavori sono stati sospesi e non più riavviati.
Da allora il degrado e l’abbandono hanno preso il sopravvento tanto che nel 2014, dietro richiesta del Comune si è provveduto ad una generale pulizia dell’area e sono stati eseguiti interventi di messa in sicurezza dei sostegni in acciaio delle pareti perimetrali.