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Sicurezza stradale a Capodanno, i consigli degli esperti

Quella che dovrebbe essere una nottata di festa si trasforma puntualmente in un bilancio di morti e feriti sulle carreggiate italiane. Anche le Marche non sono immuni a questo stillicidio. I suggerimenti per non rischiare

Il segretario generale della Fondazione LHS e ideatore di Italia Loves Sicurezza

«È importante fare la scelta giusta quando ci si mette alla guida, anche se comporta di andare controcorrente». Questo è il messaggio lanciato da Davide Scotti per un Capodanno in sicurezza sulle strade italiane. Il segretario generale della Fondazione LHS, formatore numero uno in ambito nazionale nella promozione di una cultura sulla sicurezza e la salute in ambito sociale, e ideatore del movimento Italia Loves Sicurezza, guarda all’Europa per tracciare le linee guida per un corretto comportamento al volante.

«Ogni giorno in Italia 9 persone perdono la vita in incidenti stradali – precisa – il mancato rispetto del codice della strada è diventato purtroppo la normalità nel nostro paese. Superare i limiti di velocità, sorpassare a destra, correre rischi, non rispettare le distanze di sicurezza e non indossare le cinture, sono diventati comportamenti abituali per gli italiani alla guida. Consuetudini errate che sono poi le cause dell’ altissimo numero di incidenti stradali in Italia. È una questione soprattutto culturale per il nostro paese, che se vogliamo, da questo punto di vista, è un po’ sottosviluppato, rispetto ad altri paesi europei, dove c’è un altro modo di fare. In tante altre nazioni è normalissimo allacciarsi le cinture di sicurezza, rispettare i limiti di velocità, lasciare l’auto a casa quando si esce il sabato sera. Ci sono altri modi di agire, molto più sani e corretti per la sicurezza personale e quella degli altri».

A sinistra Davide Scotti e a destra Alessandro Nanni, Ambassador nelle Marche di Italia Loves Sicurezza, con i ragazzi dell’Itis di Torrette durante una campagna sulla sicurezza nelle scuole

Anche se i ragazzi hanno il diritto di divertirsi, come puntualizza Davide Scotti, ci sono alcune regole da rispettare:  «i consigli per il Capodanno, come anche per le altre serate, sono quelli di non mettersi assolutamente alla giuda sotto l’effetto di alcool o sostanze stupefacenti. Devono guidare persone sobrie e pulite. Bisogna avere il coraggio di lasciare la macchina a casa o di farla guidare a chi, quella sera, ha scelto in maniera responsabile di far divertire gli altri o di divertirsi in maniera diversa. Oppure prendere un taxi e dividere le spese tra più persone. Chi si mette alla guida deve essere focalizzato su quello che fa, rispettando le regole del codice della strada: limiti di velocità, distanze di sicurezza e non usare assolutamente il telefonino alla guida, un altra piaga di questo momento storico.  L’ultimo consiglio fondamentale è quello di allacciarsi le cinture di sicurezza, tutti devono farlo, non solo il guidatore, ma anche i passeggeri dietro. Il 50% degli incidenti mortali è dovuto, infatti, al mancato utilizzo delle cinture e la maggior parte delle vittime sono proprio i passeggeri seduti dietro».

Una usanza sbagliata, quella di non indossare le cinture di sicurezza, nonostante sia previsto dalla normativa. «È soltanto una falsa percezione, quella che non serva allacciare le cinture nei sedili posteriori – conclude il formatore – in realtà è fondamentale, perché in caso di tamponamento il passeggero che si trova seduto dietro viene sbalzato fuori dall’auto. I famosi morti sul colpo sono soprattutto quelli senza cinture, quelli legati in qualche modo spesso si salvano. Serve una nuova cultura e anche i giornali su questo dovrebbero  fare la loro parte, riportando meglio i dettagli dell’incidente e se il passeggero si è salvato perché aveva la cintura di sicurezza».

Il Segretario Provinciale di Polizia Locale dottor Luca Natalucci

Ogni anno a Capodanno, quella che dovrebbe essere una nottata di festa si trasforma puntualmente in un bilancio di morti e feriti sulle strade italiane. Anche le Marche non sono immuni a questo stillicidio, che non risparmia neanche il resto dell’anno. «Guardando i dati del 2016 – precisa Luca Natalucci, segretario provinciale Polizia Localenelle Marche si sono verificati 5185 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 100 persone (fonte Istat) e il ferimento di altre 7406 persone».  Un bilancio che vede la nostra regione in controtendenza rispetto all’ambito nazionale, dove si registra un lieve incremento, +0,7% di incidenti e + 0,9% di feriti: «Nelle Marche diminuiscono rispetto all’anno precedente sia gli incidenti, -2,8%, che i feriti, -2,6%. Cresce invece il numero delle vittime della strada, che arriva al 7,5%, mentre diminuisce la media nazionale, -4,2%. Nella provincia di Ancona nel 2016 gli incidenti sono stati 1558, 35 i morti e  2318 i feriti».

Nell’ambito degli obiettivi tracciati dall’Unione Europea per ridurre la mortalità stradale, «nei decenni 2001 -2010 e 2011-2020, le Marche hanno conseguito l’obiettivo del 2010 – sottolinea Natalucci – le vittime della strada sono diminuite del 50,9 %, più della media nazionale che ha fatto registrare un -42%. Nel periodo dal 2010 al 2016 la mortalità stradale nella nostra regione ha avuto un andamento alterno, e, a causa dell’incremento dell’ultimo anno, l’indice di mortalità è passato da 1,6 a 1,9 ogni 100 incidenti, mentre quello nazionale è rimasto invariato a  1,9».

Bambini, giovani e anziani sono le categorie più vulnerabili per mortalità stradale e, nelle Marche rappresentano una vera e propria criticità: «Nel 2016 l’incidenza di utenti vulnerabili – dichiara il segretario provinciale – resta al di sopra della media nazionale , il 49,0% nelle Marche contro il 46,1% nazionale. Gli over 64 rappresentano la fascia più a rischio, che incide per un 33%, anche se in diminuzione rispetto al 2010 quando si attestava al 35,8%. Guardando invece i soggetti vulnerabili secondo il loro ruolo, conducenti-passeggeri, per veicoli a due ruote e pedoni, il totale dei deceduti in regione è inferiore nel 2016 rispetto a quello nazionale dello stesso periodo (45,0% contro 49,3) grazie ad una riduzione del 25% della mortalità stradale dei pedoni, registrata nell’ultimo anno».

Un costo sociale rilevante quello degli incidenti stradali con danni alle persone, «che è stimato per il 2016 in oltre 17 miliardi di euro a livello nazionale (dati Istat aggiornati al 25/10/2017) pari a 286,8 euro procapite. La regione Marche – precisa Natalucci – incide il 3% sul dato nazionale dei costi sociali. Guida distratta, mancato rispetto delle precedenze e velocità troppo elevata, sono tra le prime cause di incidente stradale, nel 48% dei casi, se si escludono altre cause di natura imprecisata. La tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (1.692 casi, 17 vittime e 2508 feriti) seguito dal tamponamento (1060 casi, 11 decessi, e 1813 ferite), mentre il più pericoloso è lo scontro frontale, 5,1% dei decessi ogni 100 incidenti. Incidente frontale che rappresenta anche la dinamica tipica che si registra solitamente nel periodo di Natale e Capodanno».

Il Comandante della Polizia Municipale di Osimo dottor Graziano Galassi

Un mancato rispetto del codice della strada che può trasformare una nottata di festa in una tragedia. «Nonostante la categoria più colpita dagli incidenti stradali sia la fascia di età dai 40 in su, per ovvi motivi numerici, i sinistri che coinvolgono i giovani colpiscono maggiormente» spiega Graziano Galassi, comandante della Polizia Municipale di Osimo.  Tra i ragazzi al volante sono in crescita l’uso di alcol e la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti: «l’età di consumo dell’alcol si è abbassata di molto negli ultimi tempi – sottolinea il comandante – fino a raggiungere picchi incredibili nella fascia di età fra i 12 e i 15 anni, sia a livello nazionale che, sporadicamente, a livello locale.  I giovani sotto l’effetto dell’alcol azzardano di più al volante e l’inesperienza alla guida unita ad una scarsa valutazione dei rischi, comportano una maggiore frequenza di incidenti stradali. Una problematica quella dell’alcool in forte crescita nelle donne, anche oltre i 40 anni di età».

In sensibile aumento anche la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Tra i giovani si stanno diffondendo rapidamente nuovi acidi, mentre oltre i 40 anni è la cocaina soprattutto a farla da padrona. In linea generale, «per il Capodanno, come anche per il resto dell’anno, vale la regola di usare prudenza alla guida. I giovani che rientrano a casa da una serata dovrebbero avvalersi del cosiddetto “guidatore designato”, ovvero un amico che per una sera sceglie di non bere e si assume la responsabilità di riportare a casa gli altri. Se invece il gruppo è più nutrito possono anche valutare, come fanno alcuni, la possibilità di affittare un mezzo con autista, tipo un pulmino, per rientrare a casa. Altra cosa importante da ricordare per il capodanno è quella di effettuare un controllo preventivo del veicolo, specie per quanto riguarda l’efficienza degli pneumatici e verificare la presenza a bordo delle catene, come previsto dalla normativa attuale. E’ bene anche informarsi delle condizioni meteo e dell’eventuale presenza di ghiaccio sul manto stradale. Da non sottovalutare la stanchezza alla guida, che statisticamente causa il maggior numero di incidenti stradali, perché più subdola e improvvisa».