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Il sindaco Bacci: «Il referendum sullo spostamento del monumento era solo una questione politica»

«La questione di Piazza Pergolesi era stata costruita ad arte alla vigilia delle consultazioni amministrative comunali per delegittimare il civismo alla guida di Jesi. E anche per la Torre Erap si è concluso definitivamente un iter, non è possibile intervenire»

Il sindaco di Jesi, Massimo Bacci
Il sindaco di Jesi, Massimo Bacci
JESI – Prende subito posizione il sindaco di Jesi, Massimo Bacci, all’indomani della decisione del Comitato dei Garanti, avversa all’effettuazione del referendum in merito allo spostamento del monumento a Pergolesi, spostamento inserito nell’opera di riqualificazione dell’omonima piazza.
«Le motivazioni con le quali il Comitato dei Garanti ha dichiarato inammissibile il referendum – sostiene il primo cittadino – confermano quello che avevo sempre sospettato: quella dello spostamento del monumento non era altro che una strumentalizzazione politica costruita ad arte alla vigilia delle elezioni comunali con il chiaro intento di provare, per fortuna senza riuscirci, a delegittimare il civismo alla guida della città».
Il monumento a Pergolesi
Il monumento a Pergolesi

«Del resto fin dal primo istante mi sembrava impossibile che ex sindaci ed ex amministratori comunali e regionali avessero potuto sottoscrivere una simile richiesta che cozzava in maniera così clamorosa con norme che sono alla base del normale funzionamento di un Comune. Aggiungo: le norme richiamate sulla pianificazione territoriale ed urbanistica ben si adattano all’altra questione oggetto di discussione in questi giorni, come quella della torre Erap, laddove si vuole artificiosamente far credere che sia possibile intervenire, senza invece riconoscere che si è concluso definitivamente un iter, per altro da parte di una Amministrazione comunale precedente alla nostra, che ha creato legittimi diritti acquisiti in capo ad un soggetto terzo, in questo caso l’Erap, rispetto al quale non è possibile opporre alcun diniego».