FABRIANO – Il sindaco di Fabriano entra nel direttivo dell’Anci Marche. È la prima volta per un esponente del Movimento 5 Stelle. La soddisfazione di Gabriele Santarelli che, quindi, siede su quattro poltrone di rilievo.
«Il consiglio direttivo di Anci Marche ha deciso la cooptazione del sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli che all’unanimità entra a far parte del consiglio direttivo di Anci Marche. Si tratta di uno dei primissimi sindaci espressione del Movimento Cinque Stelle a confermare la completa apertura di questa Anci regionale – ha detto il presidente Maurizio Mangialardi, primo cittadino di Senigallia – al contributo dei Sindaci di ogni forza politica come è sempre stato. Il primo cittadino Gabriele Santarelli ha espresso disponibilità e volontà e per questo lo ringraziamo», si legge nella nota ufficiale.
Alla quale segue il post di annuncio alla città di Fabriano da parte dello stesso Santarelli. «Da questa settimana entro a far parte del direttivo Anci Marche. Ringrazio il Presidente Anci regionale Maurizio Mangialardi per aver pensato che potessi ricoprire questo ruolo che come al solito cercherò di onorare al meglio. Un impegno che si aggiunge a quelli in Unione Montana, Parco e Federparchi e che svolgo sempre nell’ottica di lavorare per la nostra città. Un’occasione anche per portare il territorio sui tavoli regionali e nazionali e per stringere collaborazioni con altre realtà», le rassicurazioni del primo cittadino di Fabriano.
A conti fatti, dunque, il sindaco Santarelli, come scritto nel post, siede già su quattro poltrone di rilievo. Un impegno non da poco e che, in vista delle elezioni comunali a Sassoferrato in calendario per la prossima primavera, potrebbe portarlo a salire di livello all’interno dell’Unione Montana dell’Esino-Frasassi. Attualmente, infatti, il sindaco di Fabriano occupa la vicepresidenza dell’Ente sovracomunale, ma i rumor recitano che potrebbe assumere direttamente la presidenza a seguito dell’uscita di scena del sindaco della città sentinate, Ugo Pesciarelli, giunto al termine del suo secondo mandato e, dunque, non più ricandidabile.