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Sisma 2016: governatori, vescovi e sindaci del cratere in udienza da Papa Francesco. Acquaroli: «Una grande emozione»

All'udienza hanno preso parte i quattro governatori delle regioni colpite (Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo), 138 sindaci del cratere, i vescovi, i prefetti, i rettori e i rappresentanti delle professionalità tecniche

L'udienza da Papa Francesco

ANCONA – Governatori, vescovi e sindaci del cratere sismico del 2016 sono stati ricevuti in Vaticano udienza da Papa Francesco insieme al Commissario straordinario. «Una grande emozione – dice il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli -, un momento sicuramente simbolico che rappresenta un forte segnale di attenzione e vicinanza da parte del Santo Padre per le nostre comunità che hanno grande volontà di rinascere».

Parla di «una giornata davvero speciale» il Commissario straordinario Guido Castelli «di forte spiritualità che ha dato ulteriore linfa all’unità e alla coesione che lega la grande comunità dell’Appennino centrale, oggi riunita in udienza con Sua Santità Papa Francesco. Questa esperienza, che porterò sempre con me, ha reso palese il senso di quel ‘metodo sinodale’, che significa ‘camminare insieme’, attraverso il quale dobbiamo compiere l’opera di ricostruzione e di riparazione dell’Appennino centrale». All’udienza hanno preso parte i quattro governatori delle regioni colpite (Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo), 138 sindaci del cratere, i Vescovi, i Prefetti, i Rettori e i rappresentanti delle professionalità tecniche, una schiera che «restituisce il modo evidente il senso del ‘camminare insieme’ verso un futuro di nuova speranza e di sviluppo per le nostre comunità» dice Castelli.

«Il Santo Padre ha rivolto parole di vicinanza e di sostegno nei confronti delle nostre comunità, verso le quali, sin dal 2016, ha manifestato grande vicinanza ed empatia – prosegue il Commissario -. Nel suo intervento Papa Francesco ha
toccato temi decisivi, che riguardano molto da vicino il lavoro che quotidianamente svolgiamo. In particolare, quello legato alla sostenibilità ambientale, che è strettamente connessa con la ricostruzione nel cratere, che si sviluppa attraverso il rinnovo del nostro patrimonio edilizio. Non a caso anche noi, così come Papa Francesco, saremo alla Cop 28 a Dubai dove la Struttura commissariale presenterà il suo modello di ricostruzione: una buona prassi che prevede di affrontare e gestire l’avanzare della crisi climatica favorendo la presenza dell’uomo e il ripopolamento di questi territori».

Castelli pone l’accento sul fatto che il contrasto alla crisi demografica, che da tempo affligge l’Appennino centrale, e il contrasto alla crisi climatica sono due facce della stessa medaglia. «Particolarmente rilevante – prosegue – è il fatto che il Sommo Pontefice ha fatto riferimento al Programma NextAppennino, la strategia tesa ad accompagnare il rilancio economico e sociale alla ricostruzione materiale. Le persone che voglio restare, o venire a vivere in queste terre, devono beneficiare di adeguati servizi, opportunità di lavoro e condividere un ambiente comunitario. Attraverso NextAppennino è proprio ciò che stiamo facendo. Il carattere ‘comunitario’ che abbiamo dato a questa ricostruzione
è davvero il tratto distintivo che è alla base del cambio di passo che abbiamo impresso alla ricostruzione. Poter ascoltare insieme le esortazioni e le parole di sostegno di Papa Francesco – conclude il Commissario – ci fa tornare a casa arricchiti nello spirito e ancora più di desiderosi di compiere il nostro dovere fino in fondo, senza risparmiarci mai».