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Fabriano, slitta ancora il tavolo al Mise per la vertenza Elica

L'incontro sarà in presenza e tratterà di strategie per l'occupazione sul terriotrio marchigiano. Non si esclude che questo terzo rinvio possa celare un lavoro sotterraneo per cercare di arrivare a un accordo definitivo

Operai di Elica in sciopero (Foto di repertorio)

FABRIANO – Slitta per la terza volta la convocazione del tavolo per la vertenza Elica al ministero dello Sviluppo economico. Si è passati dal 28 settembre, al primo ottobre e, ora, al 19 ottobre, in presenza, alle 10:30. La comunicazione dell’ulteriore slittamento è giunta oggi in Regione Marche, all’azienda, al comune di Fabriano e ai sindacati di categoria.

Secondo quanto deciso prima della pausa estiva si discuteranno i nuovi contenuti del piano strategico 2021-2023. I precedenti, presentati il 31 marzo scorso, sono attualmente “sospesi” in quanto giudicati inaccettabili dalle Istituzioni e dalle parti sociali: 409 esuberi su 560 totali dipendenti del comprensorio, chiusura dello stabilimento a Cerreto D’Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo.

Riassunto di una vertenza

Tanti gli scioperi e le manifestazioni, con l’inizio della trattativa che si è mossa su due livelli: istituzionale e locale. Quest’ultima si è conclusa da alcune settimane e si sono registrati alcuni passi in avanti, ma non «sufficienti» secondo i rappresentanti di Fim-Fiom-Uilm. Vale a dire, rientro di alcune produzioni in Italia con il salvataggio di 145 posti di lavoro rispetto al numero di esuberi dichiarati.

«Le distanze restano ancora molto importanti, ma il Coordinamento sindacale è riuscito ad impegnare l’azienda a mantenere la produzione di NiKolaTesla, prodotto simbolo e di punta, in Italia, in aggiunta a quanto si era già ottenuto nei precedenti incontri. Rimane ancora troppo alto il numero di persone che rischiano di essere escluse dal ciclo produttivo, ed una parte importante di modelli “alto di gamma” e assimilabili, continuano ad essere ritenuti non sostenibili da parte del management, ma comunque potrebbero essere di oggetto di discussione e valutazione.

L’incontro al Mise sarà per valutare gli strumenti che possono essere messi a disposizione di un progetto di reshoring che potrebbe essere costruito, in una prospettiva di lungo periodo, a salvaguardia dell’occupazione sul territorio e del patrimonio industriale del Paese», le parole delle parti sociali.

«Grazie alle proposte valutate in queste settimane si riuscirebbe a ridurre il numero di persone coinvolte nel piano industriale di circa 145 dipendenti. Elica dimostra così di continuare a rispettare gli impegni stabiliti e l’iter tracciato che prevedeva, dapprima, l’individuazione delle famiglie di prodotto da riportare in Italia e successivamente gli altri strumenti di riduzione del numero degli esuberi», hanno evidenziato da Elica. Ora, la convocazione ministeriale per tirare le somme di questa lunga trattativa.