ANCONA – È nell’ambiente scolastico che si consumano per lo più reati che vedono coinvolti minorenni ancora in età non punibile, sotto i 14 anni. È quanto emerge dalla procura dei minori dopo l’episodio di sabato, accaduto in una scuola media dell’hinterland Senigalliese, che ha visto protagonisti due 13enni. Uno è finito in ospedale perché un compagno di classe gli avrebbe messo un righello in verticale mentre si stava sedendo sulla sedia (leggi l’articolo). Sul caso è stato aperto un fascicolo per lesioni personali colpose (leggi l’articolo).
Dalla bravata all’episodio di bullismo il passo è breve ma non è solo la violenza fisica o il perseguitare un compagno di classe ad intaccare l’ambiente scolastico. Nelle scuole della provincia dorica c’è chi spaccia droga già a 12 anni. A denunciare sono spesso gli insegnanti.
«Quello che accade a scuola per un terzo riguarda lo spaccio di sostanze stupefacenti tra minori – spiega Giovanna Lebboroni, procuratore capo della procura dei minori – già alle medie. Soggetti non imputabili il cui consumo di droghe, parliamo di droghe leggere come hashish e marijuana, è stato dimostrato dai neurologi che lasciano nei ragazzi danni permanenti. Oltre alla droga poi c’è il fenomeno del bullismo, i due terzi dei casi che vedono sempre protagonisti i minorenni. Spesso uno scherzo che degenera. Il bullismo si sviluppa per lo più in ambito scolastico perché è un luogo che il minore non sceglie in autonomia ma deve frequentare per forza. Allora è lì che possono generarsi dei contrasti». Ha seguito invece un arresto il fenomeno della Balena Blu, esploso nella primavera scorsa e che ha riguardato una decina di casi in tutta la provincia.
«Non ci sono stati nuovi episodi – continua Lebboroni – il fenomeno è quasi cessato. Da mesi non si registrano altre segnalazioni. È presente però il fenomeno dell’autolesionismo con tentati suicidi che rimangono tentati».