ANCONA – Rigenerare spazi per creare cultura, aggregazione e confronto. È l’ambiziosa missione che da anni porta avanti l’Arci Ancona e che oggi si è tramutata nel progetto “Orbite – nuove traiettorie per l’aggregazione giovanile” per la creazione di una rete di spazi rigenerati marchigiani sostenuto dalla Regione Marche e dall’assessorato alle Politiche Giovanili (in risposta al bando “AggregAzione – 3°Edizione). Un’opportunità che si rivolge soprattutto ai giovani Under 35 e che prevede l’impegno di alcuni partner ben selezionati.
Si tratta del Creative Ground di Sineglossa (Ancona), dello Spazio Betti (Fermo), del Factory Zerozero (Senigallia) e della Casa delle Culture (Ancona). A moderare la presentazione di questa mattina, svolta in modalità telematica, è stata Mara Poloni la coordinatrice del progetto Orbite: «Il progetto è dedicato ad una ben individuata fascia d’età ma la cosa più importante è che si propone di fornire modelli di aggregazione che diventino presidi per la sperimentazione di passioni. Le attività che andremo a proporre saranno diverse, da metà aprile inizierà un ciclo di tre laboratori gratuiti ognuno dei quali sarà curato da un partner di Orbite. A luglio effettueremo un workshop curato dall’Open Source di Bari che si svolgerà dal 26 al 31 presso la Poliarte di Ancona e alla fine di tutto, ad agosto, presso la Casa delle Culture nel capoluogo si svolgerà il festival che esternalizzerà tutto quanto ottenuto dalla prima rete di spazi rigenerati garantendo uno sviluppo pratico ai ragazzi impegnati nei laboratori».
Presente in collegamento anche Michele Cantarini, presidente dell’Arci Ancona: «Sotto lockdown siamo già scesi in campo a favore di chi aveva bisogno grazie al progetto “Riesco” curato dai nostri circoli Gabbiano e San Rocchetto di Ancona e Castelfidardo. Oggi la socialità derivante dai social network è sinonimo di solitudine e di arroccamento nella proprie idee. Con questi spazi rigenerati creiamo dei luoghi di scambio di idee e contenuti. Abbiamo voglia di portare avanti questa cosa nel miglior modo possibile, per i giovani e per l’intera società».
Si è poi passati alla presentazione dei singoli partner, a cominciare dalla nuova agenzia ricerca Res di Fermo rappresentata da Paola Cimadamore: «Il nostro percorso nasce con l’intento di recuperare e rigenerare l’ex Scuola Media Ugo Betti di Fermo. Ci rivolgiamo a un target giovanile e andremo a creare una vera e propria mostra fotografica con l’aiuto di alcune esperte. Saranno sei appuntamenti di promozione culturale che svolgeremo nell’ex refettorio a partire da sabato 17 aprile. Possiamo accogliere fino ad un massimo di dieci iscritti ma sono certa che i contenuti saranno di grande qualità».
Sulla stessa linea d’onda Massimo Ronchini, referente di Arci Senigallia: «Il laboratorio senigalliese sarà effettuato dal Factory ZeroZero che svolge un’attività di promozione sociale e sviluppo della connessione arte-spazi-social. Cercheremo anzitutto di esplorare la dimensione identitaria dei giovani e, a tal proposito, proporremo anche una vera e propria indagine. Successivamente modelleremo lo spazio attraverso delle elaborazioni di falegnameria social. A guidarci saranno Eleonora Bellucci, Paola Mancini e Francesco Ragaini».
Profondo anche il lavoro che si propone di svolgere il partner Sineglossa Ancona, come ha spiegato il referente Tommaso Sorichetti: «Mi piace evidenziare che questi filoni si intersecano molto bene tra di loro in un percorso che è già in atto. Nonostante la pandemia e il silenzio fisico, tante cose si stanno sviluppando nel sottobosco digitale e proprio da questo partiremo con una squadra di venti ragazzi e ragazze da giovedì 13 maggio. Studieremo l’identità urbana di Ancona e lo faremo sia attraverso dispositivi tecnologici e sia attraverso l’intelligenza artificiale che ci verrà spiegata da un esperto come Andrea Zaninello».
Il festival conclusivo si svolgerà alla Casa delle Culture di Ancona. Giovanni Purpura, uno dei responsabili, non nasconde il suo orgoglio: «Siamo ubicati in un edificio rigenerato nel quartiere di Vallemiano che è vicino al centro ma viene considerato periferia per alcune caratteristiche geografiche e sociali. Siamo molto contenti di far parte di questa rete e siamo felici della connessione tra le attività che si è creata. L’orgoglio di ospitare il festival conclusivo è tanto e saremo ben lieti di osservare da vicino come i ragazzi potranno sperimentare e implementare da un punto di vista pratico quello che avranno appreso».