Macerata – Sono circa 150 gli operai, dipendenti della ditta Astaldi e di altre aziende a cui sono stati subappaltati i lavori del tratto maceratese della Pedemontana (l’arteria che collegherà Fabriano a Muccia, fino a Sfercia), che da 16 mesi aspettano che gli venga applicato il giusto contratto di lavoro. A sottolineare le gravi inadempienze sono i sindacati che denunciano come agli operai dovrebbe essere applicato il contratto integrativo della provincia di Macerata, mentre di fatto viene applicato quello della provincia di Ancona che prevede remunerazioni diverse.
«Da quando nel tratto maceratese della Pedemontana delle Marche sono iniziati i lavori – spiega Massimo De Luca, segretario della Fillea Cgil – la Astaldi, società capofila che gestisce l’appalto, ancora non ha riconosciuto ai lavoratori la giusta applicazione del contratto integrativo edili e dell’industria previsto per la provincia di Macerata. Si tratta di un fatto gravissimo, perché siamo davanti a una grande opera, realizzata con milioni di euro di fondi pubblici. Non abbiamo mai urlato questo problema perché sappiamo tutti che il Paese è alle prese con una pandemia gravissima, ma questo non può essere più un alibi per tacere quello che sta succedendo in questi cantieri. Anche perché, qualche settimana fa, c’è stato l’ultimo accredito dalla Regione per nove milioni di euro, per cui pretendiamo il rispetto delle regole».
«Il contratto degli edili della provincia di Macerata è un po’ diverso da quello delle altre province – aggiunge Andrea Casini della Feneal Uil – perché prevede delle maggiorazioni per alcune lavorazioni che vengono svolte, decisamente importanti in questo caso in cui abbiamo anche lo scavo di gallerie dove è stata riscontrata la presenza di gas. Da quando i lavori sono iniziati, però, la Astaldi continua ad applicare il contratto previsto per la provincia di Ancona». Oltre alla ditta capofila, però, la mancata applicazione del contratto riguarda anche le ditte che lavorano in subappalto. Per questo i sindacati convocheranno in questi giorni delle assemblee straordinarie per informare la forza lavoro della mancata applicazione dei contratti e, successivamente, inizieranno a verificare come le maestranze svolgono certi lavori, soprattutto quelli in galleria.
«Con l’azienda abbiamo sempre avuto trattative continue – conclude Giuseppe Quinzi della Filca Cisl -, per questo non ci spieghiamo perché ancora non sia stato applicato il giusto contratto di lavoro». Altra richiesta su cui i sindacati stanno aspettando risposta, riguarda l’utilizzo del badge di cantiere. «Lo abbiamo chiesto con forza e ottenuto per tutti i cantieri del cratere – precisa De Luca -, ci sembra il minimo tentare di chiedere anche questa buona prassi per un cantiere così grande come quello della Pedemontana».