Attualità

Stefania Prandi stasera a Castelfidardo con il suo “Oro rosso”

La fotografa e giornalista presenta nelle biblioteca comunale il suo reportage sullo sfruttamento delle donne impiegate nella raccolta di pomodori in Italia e in altri paesi del Mediterraneo

CASTELFIDARDO – Un reportage sulle donne che raccolgono e confezionano il cibo che arriva sulle nostre tavole, braccianti agricole sottopagate, sfruttate e spesso vittime di molestie sessuali. Tutto questo è “Oro rosso“, il libro che la giornalista e fotografa Stefania Prandi presenterà questa sera alle ore 21.15 nella biblioteca comunale di Castelfidardo in via Mazzini. Un ampio e documentato lavoro di inchiesta durato più di due anni, con oltre centotrenta interviste a lavoratrici, sindacalisti e associazioni.
Il racconto si snoda in tre paesi affacciati sul mare Mediterraneo, Italia, Spagna e Marocco, tra i maggiori esportatori di ortaggi e frutta in Europa nel mondo. Qui, le braccianti, non solo sono pagate meno degli uomini costrette a turni estenuanti, ma vengono molestate sessualmente, ricattate, subiscono violenze verbali, fisiche e stupri.

La giornalista e fotografa Stefania Prandi

Nelle pagine del libro, edito da Settenove, scorrono le vite di tante lavoratrici quasi sempre ignorate, alle prese con la lotta per la quotidiana sopravvivenza, le condizioni di sfruttamento dei campi e gli episodi di violenza che spesso rimangono impuniti.
L’Oro rosso sono i pomodori in Sicilia e in Puglia, i frutti rossi nella Spagna del sud, una ricchezza per questi territori che quasi sempre non viene equamente distribuita e finisce nelle mani di pochi.

L’evento è organizzato dall’associazione fidardense “Abitiamo il bene Comune”.

Stefania Prandi, giornalista e fotografa, ha realizzato reportage in Italia, Europa, Africa e Sudamerica. Si occupa di questioni di genere, lavoro, diritti umani, società e ambiente. Ha lavorato per Elle, Azione, Radiotelevisione svizzera, Vice, El País, Open Society Foundations, Il Fatto Quotidiano online, Al Jazeera. Nel 2016 e nel 2017 ha ricevuto i riconoscimenti The Pollination Project Grant e Volkart Stiftung Grant.