Nelle Marche sono circa 60 i comuni che hanno firmato le ordinanze per lo stop alle antenne 5G ma il dato che balza all’occhio – soprattutto a livello nazionale dato che in questo ultimo mese è la provincia che ha registrato più “adesioni” contro l’installazione delle antenne – è quello del Fermano dove 35 comuni su 40 hanno firmato l’accordo proposto dal sindaco di Sant’Elpidio a Mare Alessio Terrenzi e dal sindaco di Servigliano Marco Rotoni. I numeri della più piccola provincia delle Marche sono seguiti da quelli di Macerata, che conta 15 comuni complessivi che giovedì 28 maggio si sono impegnati a firmare l’ordinanza. Numeri bassi invece per Ancona, Ascoli Piceno e Pesaro-Urbino.
Soddisfatto l’assessore regionale Sandro Bisonni; proprio a febbraio era stata approvata la sua mozione in consiglio regionale contro la tecnologia di comunicazione 5G. «Sono contento di queste iniziative (l’accordo dei sindaci del Fermano, ndr) perché quello che abbiamo sempre chiesto è di applicare il principio di precauzione, come stabilito del Testo Unico Ambientale dell’Unione Europea, fintanto che non ci siano delle garanzie sul fatto che questo tipo di tecnologia non sia pericoloso per l’uomo – ha sottolineato il consigliere dei Verdi -. Sul 5G infatti al momento la comunità è divisa e non c’è unità di intenti. Quindi quello che chiedono i comuni è giusto: finché non ci sono certezze no alla sperimentazione».
«In generale il fenomeno dell’elettrosmog desta preoccupazioni e lo IARC, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, ha classificato le radiofrequenze come possibilmente cancerogene per l’uomo – ha sottolineato il consigliere regionale dei Verdi -. Anche uno studio dell’Istituto Ramazzini di Bologna sull’elettromagnetismo e sui dati correlati alla salute da parte di questo fenomeno ha destato molta preoccupazione quindi in attesa di certezze scientifiche credo sia giusto sospendere le sperimentazioni».
«Precauzione prima di tutto» è anche l’imperativo del sindaco di Sant’Elpidio a Mare Alessio Terrenzi che si è fatto promotore, insieme al collega di Servigliano Rotoni, dell’accordo che ha visto coinvolti quasi tutti i sindaci del Fermano. «Prima di arrivare al piano antenne chiediamo che ci sia una normativa per il 5G sul territorio – ha sottolineato il primo cittadino -. L’accordo è importante perché permette di non installare in maniera, diciamo, selvaggia le antenne sulla nostra provincia dato che anche la prossimità dei comuni gioca un ruolo importante, indipendentemente dalla decisione del singolo. Proprio in tal senso è molto positivo che ci siamo trovati tutti uniti in un unico intento in attesa di un piano antenne e soprattutto per rivendicare quel diritto a scopo precauzionale prima che si stabilisca l’utilizzo sbagliato o meno del 5G. Non si tratta di voler andare contro lo sviluppo o contro la tecnologia ma pensiamo prima di tutto alla salute dei cittadini in attesa di conferme scientifiche che, al momento, non ci sono».
A Fermo i comuni che hanno sottoscritto l’accordo sono Altidona, Belmonte Piceno, Campofilone, Falerone, Fermo, Francavilla D’Ete, Grottazzolina, Lapedona, Magliano di Tenna, Massa Fermana, Monsampietro Morico, Montappone, Montefalcone Appennino, Monte Rinaldo, Monteleone, Monte San Pietrangeli, Monte Urano, Monte Vidon Combatte, Monte Vidon Corrado, Monte Giberto, Montegiorgio, Montegranaro, Montelparo, Monterubbiano, Montottone, Moresco, Ortezzano, Petritoli, Ponzano di Fermo, Rapagnano, Santa Vittoria in Matenano, Sant’Elpidio a Mare, Servigliano, Smerillo e Torre San Patrizio.