PESARO – Chiusura della Contessa, tempi ridotti ma non le polemiche e le proposte.
Entro Natale dovrebbe essere completato il ripristino della strada Contessa che collega Fano a Gubbio. Turni doppi per poter garantire il ripristino anticipato come chiesto da Regione e associazioni di categoria.
Il Vicepresidente del Consiglio regionale Andrea Biancani interviene: «La Regione vuole davvero riconoscere questa arteria come strategica e urgente, dovrebbe chiedere al Governo di inserirla tra le opere commissariali e dare seguito al progetto del nuovo tracciato del 2005. Ai disagi dovuti alla chiusura di questo tratto per residenti, aziende e turisti – aggiunge Biancani – si aggiunge l’isolamento di un’area che non sarà più attraversata per mesi. Per questo ridurre il più possibile la durata del cantiere è un obiettivo importante da raggiungere, ma la vera soluzione è dare seguito allo studio di fattibilità del 2005, finanziato dalla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, che prevedeva la realizzazione di un nuovo tracciato compreso tra Pontericcioli e Gubbio. Quello studio – puntualizza Biancani – prevedeva due possibili soluzioni, entrambe per creare un collegamento diretto della lunghezza di circa 12 chilometri con la Ancona-Perugia (ss76) e con la E45».
Entrando nel dettaglio dello studio di fattibilità, la prima soluzione, con un costo di circa 272 milioni di euro, prevede 3 gallerie di 4240 metri, 765 metri e 330 metri, con una pendenza bassa, intorno al 3,4%. La seconda soluzione, con una spesa intorno ai 200 milioni di euro, propone due gallerie, una di 1700 metri e l’altra di 415 metri, con circa 4000 metri di nuovi viadotti. Le cifre oggi, dopo 18 anni, sono da aggiornare al rialzo, non solo per l’aumento dei prezzi, ma anche per l’adozione di nuove norme sulla sicurezza che richiedono investimenti maggiori.
«La Regione – conclude – se davvero riconosce la sua importanza, dovrebbe redigere un progetto definitivo ripartendo da quanto proposto nel 2005. La ‘nuova Contessa’ ridurrebbe notevolmente il gap infrastrutturale in quel territorio e nell’intera provincia, per questo andrebbe inserita tra le opere commissariali, così come è avvenuto per la Fano-Grosseto, che oggi registra un’accelerazione grazie al commissariamento, deciso, lo ricordo, dal precedente Governo, con il Ministro Giovannini».