MARCHE – Nel 2016 sono stati oltre 5 milioni e 600mila i voucher venduti dall’Inps nelle Marche, con un aumento del 18,5% rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dal 4° rapporto UIL sui voucher. «L’assenza di una efficace tracciabilità e l’eliminazione di condizioni specifiche della prestazione (occasionale e accessoria), ha favorito una crescita esponenziale dell’utilizzo di questo strumento con un percorso di precarizzazione progressiva di questi lavoratori – sottolinea Graziano Fioretti, Segretario Generale Uil Marche–. Complici le numerose modifiche legislative che ne hanno ampliato sempre di più il campo di applicazione, fino a renderlo utilizzabile per qualsiasi status occupazionale e per qualsiasi settore di attività. Ciò che è grave, infatti, è che il voucher viene spesso usato come strumento alternativo al contratto nazionale di lavoro. Da un’analisi dei dati Inps, infatti, possiamo notare che il voucher viene maggiormente utilizzato proprio in quei settori fortemente contrattualizzati, come il commercio, servizi e turismo e questa prassi come sappiamo priva il lavoratore delle tutele e dei diritti».
La Uil ha presentato una serie di modifiche da discutere con il Ministero del Lavoro. «Vogliamo confrontarci con il Governo per raggiungere un accordo fortemente migliorativo e riteniamo che il referendum sui voucher possa risultare molto rischioso, considerato che se non dovesse passare l’abrogazione anche solo per mancanza del quorum, tutto resterebbe così com’è» afferma Fioretti.
Nelle Marche il numero dei voucher venduti dall’Inps è passato dai poco più di 22 mila del 2008 ai 5 milioni e 618 mila del 2016. La provincia nella quale se ne è venduto il numero maggiore è quella di Ancona con oltre un milione e 600 mila, seguita da quella di Pesaro-Urbino con oltre un milione e 400 mila, quella di Macerata con oltre un milione e 100 mila e le province di Ascoli Piceno e Fermo dove i voucher venduti sono stati rispettivamente di oltre 760 mila e 630 mila. Parallelamente è aumentato il numero dei lavoratori retribuiti con i voucher, passando dai circa 27 mila del 2013 agli oltre 64 mila del 2015.