PESARO – La misura del Superbonus 110% rischia di vedere vanificati i suoi effetti per eccesso di burocrazia e per lo spropositato aumento delle materie prime. La posizione di CNA Costruzioni di Pesaro e Urbino è netta: «Dobbiamo semplificare e non introdurre ulteriori complicazioni, rischierebbero di limitare fortemente l’offerta nel mercato della riqualificazione edilizia».
«C’è forte preoccupazione e contrarietà nella categoria – dice il responsabile provinciale, Fausto Baldarelli – rispetto ad alcune proposte che mirano nuovamente a cambiare le regole del gioco in corso d’opera, innalzando i livelli di qualificazione per gli interventi di riqualificazione, prendendo a riferimento il sistema di certificazione obbligatoria per la partecipazione a gare d’appalto SOA».
Baldarelli aggiunge: «Sappiamo bene che questi meccanismi si sono sempre mal conciliati con il mondo dei lavori legati alle piccole e medie imprese contrariamente a quello degli appalti pubblici, rappresentando piuttosto elemento di allontanamento di quest’ultime dai mercati dove vengono richieste».
Per questo CNA Costruzioni ritiene assolutamente sbagliato per il mercato, per le imprese e per i clienti, ipotizzare soluzioni che produrrebbero esclusivamente una pericolosissima restrizione dell’offerta nel mercato della riqualificazione.
Per il responsabile dell’associazione «è altresì pretestuoso indicare l’adozione del sistema di qualificazione SOA quale garanzia per arginare episodi di frodi e imbrogli, sostenendo in modo capzioso che certi fenomeni siano da ricercare nel mondo della Piccola e Media Impresa».
La mole di adempimenti (visti di conformità – prezzari – limiti di spesa ecc.) fino ad ora introdotti rappresentano sufficienti elementi di garanzia e di controllo del mercato, del resto il recentissimo Decreto Antifrodi, che va migliorato per evitare il blocco delle attività, è già intervenuto in maniera condivisibile nelle finalità e negli obiettivi.
«Non parliamo poi – conclude Baldarelli – del vertiginoso e ormai inarrestabile aumento delle materie prime. Aumenti, lo abbiamo già detto in più occasioni citando anche numeri e materiali, che rischiano di affossare definitivamente il provvedimento e che mettono in serissima difficoltà le nostre imprese nei confronti dell’utenza».