ANCONA – Potrà ospitare fino a 200 persone la nuova mensa Caritas Diocesana ‘Beato Gabriele Ferretti – Santo Stefano’ inaugurata oggi ad Ancona. La struttura di circa 250 metri quadri, ricavata all’interno dei locali della chiesa di Santo Stefano (in via Berti, nei pressi della stazione ferroviaria) chiusa da diversi anni a causa della frana, è stata realizzata con l’obiettivo di ampliare l’accoglienza nei confronti dei poveri.
La crisi economica e le ondate migratorie, hanno causato un incrementato del numero delle persone in condizioni di povertà, tanto che la mensa a Capodimonte e la tensostruttura ubicata nei pressi della stazione ferroviaria di Ancona, non erano più sufficienti a contenere la mole di persone bisognose di un pasto.
Da qui l’impegno del vescovo Monsignor Angelo Spina e della Caritas di Ancona-Osimo per ristrutturare la chiesa, i cui lavori hanno comportato un investimento di oltre 700mila euro, coperto da donazioni, la più ingente quella del lascito testamentario di Ottavio Ferretti (368 mila euro), altri 250 mila euro sono giunti da un altro benefattore, mentre il resto della somma necessaria ai lavori di recupero della struttura sono arrivati da una comunità religiosa (150 mila euro), da organismi religiosi e dalla diocesi. Tavoli e sedie sono stati donati dall’Ikea di Camerano, mentre la diocesi di Ancona-Osimo ha acquistato anche una cucina industriale che sarà presto installata.
Monsignor Spina ricordando l’iter che ha portato alla realizzazione della nuova mensa, che sarà funzionante per la cena, mentre a pranzo i poveri sono accolti alla mensa di Padre Guido (nel centro cittadino) ha ricordato che il progetto inizialmente era partito «prudenza, previdenza e provvidenza» ma nonostante le difficoltà incontrate sul cammino, come ad esempio l’aumento dei costi di circa il 30%, «quando si sogna insieme i sogni si realizzano» ha detto, sottolineando «l’armoniosa collaborazione con il Comune di Ancona» che aveva donato un pezzo di terra dietro la chiesa. A realizzare i lavori di ristrutturazione l’impresa Carnevali di Osimo.
In progetto, ha spiegato il vescovo dell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo c’è anche la realizzazione di una struttura di accoglienza con 15 posti letto per fornire ospitalità durante la notte alle persone senza un tetto. «Questo è un giorno di grazia e benedizione – ha detto il vescovo – : i poveri ci sono, non possiamo volgere lo sguardo dall’altra parte. Gesù ha detto date voi da mangiare e questa mensa non è soltanto dare cibo per nutrire il corpo, ma è dare accoglienza e il nostro cuore. Creare relazioni positive, dove nessuno si sente escluso, ma tutti si sentono inclusi nella grande famiglia. Il Natale è proprio questo, è accogliere i poveri e spezzare il pane».
La mensa già da lunedì, la settimana che precede il Natale potrà accogliere le persone bisognose di un pasto: «Ogni sera abbiamo 170 persone a mensa» ha ricordato il vescovo, sottolineando la crescente povertà. «Tutta questa opera – ha concluso – per me è opera della provvidenza, ma la provvidenza si è servita di tutti quanti noi» . Per suggellare il raggiungimento di questo importante traguardo, il vescovo ha fatto arrivare dal Molise, sua terra nativa, gli Zampognari del Matese.
Don Marco Pagniello, direttore della Caritas Italiana, ha sottolineato: «È importante che questo luogo non sia soltanto un luogo in cui si sfama, ma anche in cui si educa alla giustizia sociale di cui abbiamo tanto bisogno. La miseria è frutto di ingiustizia e disuguaglianze». «I poveri li avremo sempre – ha aggiunto – non fermiamoci a questi luoghi, da qui si riparte per combattere ingiustizie e disuguaglianze».
La sindaca di Ancona Valeria Mancinelli ha sottolineato che «avere un servizio di questo tipo in questo momento è ancora più importante» vista la situazione di crisi e il caro vita, ed ha rimarcato il sostegno del Comune alle attività della Caritas. «È una bella realtà, una bella esperienza, per la capacità non solo di dire le cose insieme, ma di fare le cose insieme».
Il vice prefetto di Ancona, Simona Calcagnini, portando i saluti del prefetto Darco Pellos, ha evidenziato riferendosi alla mensa che «le tante luci» natalizie che si possono scorgere nelle città «sono il segno che abbiamo bisogno di tanta luce e questa, la mensa, è sicuramente la luce più bella».