FABRIANO – Il ricorso al TAR Marche della dirigente Immacolata De Simone sulla modifica del regolamento sull’ordinamento degli Uffici e Servizi è stato dichiarato inammissibile. A comunicarlo il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli. Il ricorso era stato presentato contro la modifica del regolamento attraverso la quale alcune competenze organizzative, prima demandate ai dirigenti, vengono ora messe in mano alla giunta. A tale proposito il giudice del TAR evidenzia come la versione attuale del regolamento non lede illegittimamente le prerogative dei dirigenti di settore e quindi della ricorrente. Il giudice riconosce quindi alla giunta comunale la potestà della macro organizzazione compresa l’istituzione, modifica o soppressione dei servizi.
«In un altro passaggio il giudice smentisce anche tutte le rimostranze sollevate dalle opposizioni che avevano lamentato il mancato rispetto, nella formulazione della modifica, delle indicazioni contenute nei criteri stabiliti appunto dal Consiglio – evidenzia il primo cittadino di Fabriano -. Si legge infatti che non è previsto un atto preliminare del consiglio comunale per ogni modifica del regolamento, e non viene dedotta alcuna violazione dei criteri stabiliti dal Consiglio medesimo. Il giudice usa le stesse parole e le stesse argomentazioni che avevo utilizzato anche io stesso nelle due sedute del consiglio comunale dove abbiamo dovuto discutere l’interrogazione e poi la mozione presentate dal Pd con le quali si contestava l’atto di modifica del regolamento. In quelle circostanze avevo evidenziato come non fosse stata lesa nessuna delle indicazioni generali del consiglio comunale espresso in passato ed evidenziai che il consigliere Balducci, che aveva predisposto e discusso la mozione, non era stato mai in grado di specificare quali parti dei criteri stabiliti dal consiglio non fossero state rispettate. Avevo anche evidenziato come fosse strano che in un momento nel quale da tutti i sindaci, da tutte le giunte, dai cittadini viene percepita l’ingessatura delle amministrazioni dovuta al potere che nel tempo è stato attribuito, ai dirigenti si facesse una strenua difesa dei poteri dei dirigenti medesimi. Il regolamento non fa altro che semplificare gli iter per le riorganizzazioni degli uffici, intervento assolutamente necessario se si vuole dare alla struttura una maggiore efficienza soprattutto nei tempi di risposta ai cittadini».
Santarelli prosegue: «Questo pronunciamento testimonia la correttezza con la quale questa giunta con coraggio e caparbietà, supportata dal lavoro del segretario generale, sta operando nel bene dei cittadini in una città dove da troppo tempo c’è chi si intesta competenze decisionali che spetta alla parte politica votata dai cittadini operando un vero e proprio blocco e riducendo la capacità decisionale del sindaco. Quello intrapreso con l’atto che è stato impugnato è un percorso che ha l’obiettivo di efficientare la struttura comunale e che in passato nessuno ha avuto il coraggio o forse la libertà e la forza di intraprendere. Anche la Lega nel mese di maggio dello scorso anno si era schierata al fianco della Dirigente accusando la Giunta di aver preso i pieni poteri; proprio loro che si riconoscono in una persona che, lui sì, in pieno delirio di onnipotenza ha dichiarato pubblicamente di voler i pieni poteri per Governare il Paese. Questo è un lavoro portato avanti senza clamore e che difficilmente viene percepito dalla città. Ma ha una importanza vitale e gioca un ruolo strategico per il futuro della nostra comunità fondamentale».
In coda, l’affondo politico del sindaco di Fabriano: «Si tratta sempre di scegliere da che parte stare. Noi abbiamo dimostrato, anche con questo atto, di stare dalla parte di quei cittadini stanchi di dover subire le conseguenze di una macchina amministrativa lenta e inefficace, operando nel pieno rispetto del programma elettorale in base al quale siamo stati scelti dai cittadini e dove avevamo scritto che l’obiettivo principale era quello della riorganizzazione degli uffici. Chi ha voluto schierarsi dalla parte di chi ha presentato ricorso ha dimostrato di avere più a cuore gli interessi di pochi rispetto a quelli della collettività. La cosa non ci stupisce, ma fa parte di quella semplice rivoluzione in corso che vorrebbero negare».