SENIGALLIA – Lo scorso 30 gennaio il sindaco era arrivato in consiglio comunale con l’appoggio dei sindacati ma senza quello della associazioni di categoria che si erano schierate contro l’aumento della Tari accusandolo di prendere decisioni sulla pelle dei cittadini. Claudio Schiavoni, presidente di Confindustria Ancona è tornato sull’argomento martedì sera: «Da un lato dichiara che l’industria non è gradita; dall’altro, sugli stabilimenti industriali gli aumenti previsti per la Tari sono di circa il 33% rispetto al 2016 e addirittura del 44% rispetto al 2015».
La risposta di Mangialardi
Sulla questione il sindaco di Senigallia così ha risposto: «Ricordo a Schiavoni che ad affermare che Senigallia non è una città industriale sono i fatti. E credo che le scelte formulate dalle amministrazioni degli ultimi venti anni siano state lungimiranti e strategiche nel favorire uno sviluppo fondato sull’economia turistica e artigiana. Lo dico anche alla luce di quanto avvenuto da dieci anni a questa parte, in Italia e nelle Marche, dove la progressiva deindustrializzazione, che ha avuto varie concause, ma non ultime la scarsa capacità di innovazione e la delocalizzazione all’estero di varie realtà produttive, ha messo in sofferenza ampi strati di popolazione e territorio. D’altro canto, non è neppure vero che siamo stati indifferenti alle esigenze industriali, dato che ciò che potevamo fare lo abbiamo fatto, individuando a suo tempo aree di comprensorio all’interno della Zipa. I risultati, però, sono sotto gli occhi di tutti – l’intervento di Mangialardi -. Entrando nel merito del bilancio posso dire che siamo riusciti ad approvare quasi nei tempi previsti uno strumento solido e chiaro, approfondito dall’assessore Campanile nella commissione competente e in diretta streaming, in cui gli obiettivi che ci eravamo prefissati sono stati tutti raggiunti, ovvero rilanciare gli investimenti, mantenere le risorse per il sociale e garantire un progetto turistico-culturale all’altezza del ruolo di primo piano che Senigallia svolge in questo settore nel quadro regionale e nazionale. Che poi l’aumento della Tari sia un grosso problema lo riconosco anche io».
La contromossa
Contro la Tari si è da sempre schierata l’opposizione pronta a presentare un vade mecum per evitare a cittadini ed imprenditori il pagamento del balzello.