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Tartufo e vino, coppia vincente a Vinitaly

Il focus “Tartufo tutto l’anno” realizzato da Imt e Consorzio Vini Piceni in collaborazione Ais Marche è stato presentato ieri al Vinitaly e ha riscosso grande successo tra produttori e appassionati

Un connubio perfetto quello tra tartufo e vino e proprio i vini delle Marche sono tra i migliori compagni del pregiato tubero. Il focus “Tartufo tutto l’anno” realizzato da Imt e Consorzio Vini Piceni in collaborazione Ais Marche è stato presentato ieri al Vinitaly e ha riscosso grande successo tra produttori e appassionati. La nostra regione potrebbe fare da traino alla crescita in termini di vendite del tartufo agganciando la promozione a livello internazionale. L’Associazione Italiana Sommelier nella guida 2018 de “Le Marche nel Bicchiere” dedicherà uno speciale al tartufo e individuerà con un apposito bollino i vini più indicati per l’abbinamento, selezionati a partire da un numero di tre per ogni provincia, come ha ricordato il presidente di Ais Marche, Domenico Balducci. Il progetto “Le Marche dei tartufi, i vini da tartufo delle Marche” ha visto il coinvolgimento anche di cinque istituti alberghieri, chiamati a realizzare per ogni tipologia di tubero una ricetta tipica della tradizione. L’alberghiero Tartantelli di Sant’Elpidio a Mare ha portato Tartufo nero uncinato e galantina di pollo, l’istituto Celli di Piobbico Tartufo bianco pregiato, tagliatella in brodo di cappone su crema di fonduta di Caciotta d’Urbino Dop. E ancora l’alberghiero Buscemi di San Benedetto del Trontoha presentato una ricetta a base di tartufo nero pregiato e piccione ripieno alla marchigiana, il Varnelli di Cingoli Tartufo bianchetto marzuolo e stracciatella in brodo di cappone e infine l’Istituto alberghiero Einstein-Nebbia di Loreto le pincinelle alla fabrianese con pecorino di Fossa e tartufo nero estivo.

«Abbiamo sposato questo progetto – ha dichiarato Anna Casini, vicepresidente della Regione Marche e assessore all’Agricoltura e all’Alimentazione – perché ci piaceva l’idea di diffondere la cultura di un prodotto per troppo tempo considerato snob, che, invece, può essere consumato da tutti. È stato fondamentale, inoltre, il coinvolgimento dei giovani degli istituti alberghieri, perché sono ambasciatori importanti del territorio». Come spiegato da Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto Marchigiano di Enogastronomia : «Il progetto Tartufo tutto l’anno rientra nel più ampio progetto proposto da FoodBrandMarche, istituto marchigiano di enogastronomia, che raccoglie e rappresenta i 32 prodotti certificati Dop, Igp, Stg, marchio QN, presidi Slow Food e gli altri prodotti identitari del territorio. L’obiettivo è la promozione di questi prodotti in Italia, in Europa e nel mondo agganciandosi al locomotore vino». Il tartufo fa parte da tempo della tradizione culinaria marchigiana, come ha sottolineato durante la kermesse veronese Piergiorgio Angelini, direttore del Centro studi dell’Accademia italiana del tartufo: «Pochi sanno che il tartufo marchigiano è stato in passato un prodotto largamente utilizzato nella cucina regionale e decantato come riferimento nazionale nelle ricette che hanno fatto l’Italia della cucina. Gioacchino Rossini, ad esempio, si faceva inviare a Parigi i tartufi delle Marche».

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