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Tecnowind, i lavoratori chiamano Ceriscioli

Partecipata manifestazione, questa mattina 8 marzo, delle tute blu a Fabriano. Affissi volantini vicino alle filiali delle banche che vantano crediti nei confronti dell'azienda che produce cappe aspiranti (Notizia in aggiornamento)

Corteo dei lavoratori in via Dante

FABRIANO – «Lavoro, lavoro» e «Stipendi, stipendi». Sono stati questi i cori più gettonati durante la manifestazione di questa mattina, 8 marzo, dei circa 285 lavoratori della Tecnowind di Fabriano. Un corteo che è sfilato lungo le vie principali della città. Una delegazione di lavoratori, insieme ai rappresentanti sindacali, è stata ricevuta dal vicesindaco di Fabriano, Angelo Tini.
Dopo un presidio davanti alla sede dell’azienda a Marischio, le tute blu si sono ritrovate al parcheggio del PalaGuerrieri e da qui è partito il corteo che ha percorso via Dante. Soste davanti alle filiali degli istituti di credito che sono creditori nei confronti dell’azienda fabrianese che produce cappe aspiranti. Qui sono stati affissi dei volantini.

Presidio davanti allo stabilimento di Marischio della Tecnowind

«Lavoratrici e lavoratori Tecnowind in sciopero. Una storia che va avanti da cinque anni: l’ennesima proposta, i soliti problemi. È colpa della proprietà? È colpa dell’azienda? È colpa delle Istituzioni? È colpa delle banche? Non si capisce mai di chi siano le colpe. L’unica cosa certa è che a pagare sono sempre e solo le persone che lavorano e che si vedono gli stipendi ridotti e ultimamente neanche più pagati. Fabriano non può più permettersi di perdere oltre 500 posti di lavoro, considerando l’indotto. Le lavoratrici e i lavoratori si meritano risposte certe e chiare. Basta con la politica di scaricarsi le responsabilità a danno di chi non riesce più ad arrivare a fine mese. Ognuno faccia la sua parte. Ognuno si assuma le proprie responsabilità. Tutti uniti per la Tecnowind», questo il testo del volantino.

Corteo

Dopo aver sostato in via XIII Luglio, di fronte alla Bnl, banca capofila dei 9 istituti di credito, il corteo è giunto nella piazzetta antistante la sede del Comune. Una delegazione è stata ricevuta dal vicesindaco, Angelo Tini. «Sono io a ricevervi perché il sindaco è oggi a Roma per parlare con il viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, proprio della vostra vicenda. Da parte nostra siamo pronti a sostenervi, come abbiamo fatto in tutti questi anni».

Il vicesindaco, Angelo Tini, e la delegazione dei lavoratori

A prendere la parola sono stati Pierpaolo Pullini (Fiom), Massimo Bellucci (Fim) e Isabella Gientilucci (Uilm). «Chiediamo che le Istituzioni regionali, a partire dal presidente Luca Ceriscioli, intervengano su questa vertenza in un duplice modo. Da una parte con una moral suasion nei confronti delle banche per scontare parte dei quasi 2milioni di euro di fatture di sicuri incassi in mano alla Tecnowind. Così facendo si potrebbero pagare gli stipendi di gennaio e febbraio. E dall’altra parte, chiedendo alla proprietà di capire come stanno le cose con il Fondo di investimento area Euro che ha manifestato un interesse all’acquisto dell’azienda, anche se ancora non è stata presentata un’offerta vincolante. I lavoratori sono stati sempre corretti continuando a lavorare nonostante tutto. Far chiudere questa azienda sarebbe scandaloso. Fabriano non può permettersi un’altra ecatombe occupazionale».
Dal canto suo, il vicesindaco Tini ha assicurato che sono pronti a far approvare dalla Giunta un documento con cui si fanno proprie le richieste dei lavoratori.

Presidio sotto la sede del Comune

Subito dopo questo faccia a faccia, le tute blu sono tornate in azienda, in assemblea. In attesa delle notizia da Roma e per decidere eventuali altre azioni di mobilitazione anche per la giornata di domani 9 marzo.

Il rientro dei lavoratori in azienda

Notizia in aggiornamento