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Test d’ingresso a Medicina, il Gulliver: «No al numero chiuso»

Oggi alle 8.30, 1.129 ragazzi sono entrati nelle aule della Facoltà di Torrette per sostenere la prova di accesso. Gli studenti dell’Associazione hanno consegnato un volantino dalle 7:30 alle 8:30 con le informazioni necessarie per sostenere in modo sicuro l'esame.

La sede del corso di laurea in Medicina e Chirurgia ad Ancona

ANCONA- «No al numero chiuso». L’ACU Gulliver – Udu Ancona questa mattina (4 settembre) ha organizzato all’interno della Facoltà di Medicina e Chirurgia a Torrette una manifestazione per sottolineare la contrarietà al numero chiuso. Oggi infatti, alle 8.30, 1.129 ragazzi sono entrati nelle aule della Facoltà della Politecnica per provare il test di ingresso a numero chiuso programmato a livello nazionale. Per Medicina ci sono 150 posti disponibili più 10 extra UE per l’a.a. 2018/2019 mentre per Odontoiatria i posti a disposizione sono 20. Gli studenti dell’Associazione hanno consegnato un volantino dalle 7:30 alle 8:30 con le informazioni necessarie per sostenere in modo sicuro la prova.

«Il test è di fatto un ostacolo alla libera scelta del percorso universitario e lavorativo di uno studente. Da sempre sia come Gulliver che come Unione degli Universitari ci battiamo per smontare lo sbarramento all’accesso del mondo accademico, riteniamo quindi necessario il superamento del numero chiuso, al fine di avere un’Università aperta e per tutti- dichiara Leonardo Archini, Coordinatore della Lista Gulliver-. I tagli ai finanziamenti all’istruzione e del mondo sanitario hanno portato a limitare l’accesso all’università e di conseguenza alla scelta della formazione dello studente. Chiediamo un ampliamento delle strutture, maggiori investimenti per l’aumento dei laboratori e per la didattica, invece che promuovere un’università d’élite. Ripartire dal rifinanziamento è il primo passo per smontare il numero chiuso ed abbattere l’idea che vede la selezione all’accesso come unica soluzione alle carenze strutturali dell’università italiana».

Gli universitari del Gulliver hanno preparato uno striscione con scritto: “Perchè ostacolare il mio futuro? #universitapertutti #noalnumerochiuso”.

«Negli ultimi anni si sono verificate irregolarità ed illeciti durante lo svolgimento dell’esame che dimostrano come il test non sia uno strumento utile a verificare l’effettivo merito del singolo e per potersi aggiudicare un posto nella facoltà. Come Unione degli Universitari abbiamo combattuto contro le irregolarità ottenendo anche grandi vittorie giudiziarie che hanno dato la possibilità a migliaia di studenti di poter frequentare il corso che hanno scelto- dichiara Archini-. Il test stesso non è strutturato per permettere a uno studente appena diplomato alla scuola secondaria di secondo grado di poterlo passare in base alla propria preparazione. Molti studenti infatti pur di superare il test, seguono corsi lunghi anche diversi mesi che avendo un elevato costo, anche di migliaia di euro non sono accessibili a tutti, creando così differenze tra classi sociali. È necessario rivedere l’intera normativa sull’accesso. Va superata la legge 264/1999, partendo dall’abrogazione immediata del comma 2, relativo ai corsi ad accesso programmato locale: questo modello non è più praticabile, specie alla luce della costante diminuzione degli iscritti nelle università italiane e considerati i ripetuti esiti dei nostri ricorsi».

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