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Tolentino, la Provincia boccia l’inceneritore. Soddisfatto Bisonni: «Avrebbe determinato pressioni ambientali»

Giudizio negativo di compatibilità ambientale per il progetto dell’impianto di recupero di fanghi biologici. Nei pressi della struttura progettata, una scuola e 282 famiglie. Ecco il commento del consigliere regionale dei Verdi

Immagine di repertorio

TOLENTINO – Giudizio negativo di compatibilità ambientale per il progetto dell’impianto di recupero di fanghi biologici tramite essiccamento e successiva termovalorizzazione con produzione di energie termica ed elettrica. Lo ha deciso la Provincia di Macerata per l’impianto – proposto dalla Biorecovery S.r.l. – ubicato in contrada Cisterna a Tolentino. L’iter, iniziato nell’aprile del 2019, ha visto coinvolti anche il comune di Tolentino, l’Arpam, l’Asur e l’Assm s.p.a.; gli attori hanno deciso di non autorizzare l’impianto a causa degli effetti negativi per l’ambiente e per la localizzazione del sito individuato.

La decisione è stata presa perché il progetto non è idoneo all’area proposta rispetto all’esigenza di tutela della popolazione; è importante infatti assicurare una adeguata distanza dell’impianto dal centro abitato in cui ci sono appunto zone residenziali, commerciali o destinate a servizi pubblici. Nell’area poi è presente l’attuale sede del Liceo Classico e Scientifico “Filelfo”, delocalizzata dopo il sisma; nonostante sia in costruzione il nuovo polo, dopo il trasferimento l’edificio rimarrà attivo per ospitare le scuole comunali. Nel raggio di due chilometri inoltre ci sono 282 nuclei familiari, per un totale di 800 persone, e sono previsti anche nuovi insediamenti a seguito del sisma.

Il presidente della provincia di Macerata Antonio Pettinari

I rilievi hanno riguardato anche l’esatta natura dell’intervento che è risultato connotarsi più come impianto di smaltimento che non di recupero, rispetto alla gerarchia dei rifiuti; si è stabilita quindi la mancanza di una utilità rispetto ai notevoli sacrifici ambientali che inevitabilmente il progetto produce. L’impianto inoltre produce energia insufficiente per l’autoconsumo e richiede quindi notevoli quantità di risorse idriche e gas metano. Il giudizio negativo ha valutato anche i notevoli impatti sulle altre diverse componenti ambientali (aria, clima, rumore, suolo e sottosuolo, ecc.) nonché gli impatti cumulativi dell’impianto con quelli prodotti da altre realtà già presenti nella zona, evidenziando come la sua realizzazione andrebbe ad aumentare ulteriormente la pressione ambientale sull’area.

«La decisione è in perfetta coerenza con quanto perseguito dall’amministrazione provinciale, da quelle locali e dall’Ata nel puntare alla migliore organizzazione nel settore dei rifiuti, con particolare attenzione allo smaltimento e alla tutela del territorio sotto il profilo ambientale, paesaggistico e storico-culturale – ha detto il presidente della provincia Antonio Pettinari -. Il tutto tutelando ovviamente la salute della nostra comunità, evitando qualsiasi forma di incenerimento».

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Sandro Bisonni, consigliere regionale dei Verdi

Grande soddisfazione da parte del consigliere regionale dei Verdi Sandro Bisonni che ha seguito in prima persona tutta la vicenda. «Un’altra battaglia vinta! Finalmente si è arrivati a individuare gli effetti negativi sull’ambiente e la non idoneità della localizzazione, considerato il venir meno di un’adeguata distanza dalla scuola».
Bisonni, insieme al comitato “No inceneritore”, in questi mesi aveva espresso tutto il suo dissenso al progetto. «Sono molti ora quelli che tenteranno di salire sul carro del vincitore, ma non dimentichiamoci che in un primo momento il Comune di Tolentino non aveva nemmeno segnalato la presenza di un istituto scolastico nelle immediate vicinanze del sito chiamato a ospitare l’inceneritore – ha osservato il consigliere regionale -. Cosa che, a nome del Comitato, ho subito evidenziato a chi di competenza con l’intento di scongiurare la messa in essere di un’opera che avrebbe determinato pesanti pressioni ambientali e pericoli per la salute della popolazione».

Se da una parte è arrivato il no definitivo per l’inceneritore resta ancora in piedi, con procedure già deliberate dalla giunta comunale di Tolentino, la costruzione del forno crematorio presso il cimitero cittadino; una possibilità che Bisonni ha più volte contestato. «L’amministrazione Pezzanesi – conclude il consigliere regionale – è davvero convinta di percorrere questa strada? Ora che abbiamo bloccato l’inceneritore, farebbe bene a prendere atto della volontà della popolazione e tornare sui propri passi, garantendo ai cittadini un ambiente sano e vivibile, evitando pressioni e ricadute importanti sul territorio. La città ha altre importanti esigenze che attendono da tempo una risposta e merita ben altro che un forno crematorio!».