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Tragedia di Sassoferrato, dimesso il bambino

«Una famiglia ben integrata e alla quale vogliamo tutti bene, specialmente ai figli», le poche parole che riescono a dire alcune persone residenti a Aspro-Coldellanoce, località nel comune della città sentinate

I vigili del fuoco sul luogo della tragedia a Sassoferrato

SASSOFERRATO – Sconvolti. Questo l’aggettivo che meglio si presta per spiegare il sentimento dei vicini di casa della famiglia originaria del Brasile toccata della tragedia di questa mattina a Sassoferrato. «Una famiglia ben integrata e alla quale vogliamo tutti bene, specialmente ai figli», le poche parole che riescono a dire alcune persone residenti a Aspro-Coldellanoce, località nel comune della città sentinate. Intanto, una buona notizia. Il figlio di sette anni è stato dimesso.

Un dramma che non ha lasciato nessuno indifferenti quello accaduto intorno alle 7 di questa mattina, 11 gennaio. Erano in cinque dentro casa: i genitori, i due figli e il fratello del padre. L’abitazione, molto dignitosa e ben curata, si sviluppa su tre piani, la zona notte nel piano di mezzo. La stufa a legna era al piano terra, collegata all’impianto di riscaldamento e, dunque, sempre in funzione. Sopra la stufa si poteva riscaldare l’acqua grazie alla presenza di un paio di piastre. La canna fumaria attraversava la stanza dove dormivano i due fratellini, la bambina di dieci anni, purtroppo deceduta, e il fratellino di sette anni.

Secondo gli investigatori, i carabinieri della stazione di Sassoferrato coordinati dai colleghi della Compagnia di Fabriano, il monossido di carbonio si è sprigionato all’interno della stanza da letto dei bambini, che è perpendicolare all’ubicazione della stufa, con ogni probabilità da una fessura nella canna fumaria. Il vento o uno sbalzo termico potrebbero averla leggermente danneggiata.

Dunque, una tragica fatalità che ha, purtroppo, determinato l’intossicazione. La bambina non è riuscita a sopravvivere. Il fratellino, invece, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Fano. Sottoposto al trattamento in camera iperbarica per riportare i livelli giusti l’ossigenazione del sangue. Al suo fianco, il padre che, pur sconvolto dalla perdita della figlia, sta costantemente vicino al suo bambino. E proprio in questi minuti, lo ha potuto di nuovo abbracciare e riportare a casa. I medici lo hanno, infatti, dimesso.

La madre, invece, è ancora ricoverata all’ospedale Engles Profili di Fabriano. Le sue condizioni a livello fisico sono buone, il livello di intossicazione è stato minimo. Ma, certamente, a livello psicologico è ben cosciente del dramma che ha investito la sua famiglia. I sanitari potrebbero dimetterla a breve e così consentirle di riunirsi alla sua famiglia.

I carabinieri hanno trasmesso la relazione al Sostituto Procuratore, Valentina Bavai, cui spetterà il compito di dar corso alle indagini. Ma sembra proprio che si sia trattato di una tragica fatalità. È stato disposto l’esame autoptico che il medico legale incaricato effettuerà nei prossimi giorni, probabilmente lunedì, all’interno dei locali di Medicina Legale dell’ospedale Torrette di Ancona.

«Si è trattato di una tragedia assurda, inconcepibile, che colpisce una famiglia della nostra comunità e che ci sconvolge tutti, soprattutto i residenti nella frazione. Una comunità che si stringe attorno a questa famiglia. Sono in costante contatto con le forze dell’ordine e sono confortato dalle notizie sullo stato di salute del bambino che, spero, possa tornare alla normalità della vita al più presto», il commento del sindaco di Sassoferrato, Ugo Pesciarelli.