ROMA – Anche le Marche erano presenti alla convention nazionale di Confartigianato Trasporti che ha preceduto l’Assemblea dei delegati provenienti da tutta Italia. Un momento di incontro, dialogo e pianificazione che coinvolge nel belpaese oltre 91mila imprese con 325mila addetti. Solo nelle Marche sono 2.500 le realtà di trasporto e logistica.
Dall’assemblea a cui hanno partecipato anche il ministro dei trasporti e infrastrutture Danilo Toninelli e 16 rappresentanti marchigiani – che già a giugno incalzavano il governo – è emersa la necessità di un patto strategico per rilanciare il settore e contrastare le difficoltà degli autotrasportatori. Un piano per il rilancio della competitività, per il recupero della dignità e redditività delle imprese di autotrasporto che punta sull’innovazione tecnologica e sulla sicurezza dei veicoli.
Questo l’assist che Confartigianato Trasporti lancia al Governo chiedendo un fondo ad hoc per un piano quinquennale di incentivi per la sostituzione degli attuali camion (buona parte dei quali sono Euro3 e classi inferiori) con veicoli Euro 6 e a trazioni alternative.
Sul fronte della sicurezza, il presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani ha sollecitato il ministro a impegnarsi sull’informatizzazione del sistema viario e sull’obbligo di investimenti per la manutenzione costante a carico dei concessionari. Per tutelare le piccole imprese del settore, invece, «vanno garantiti tempi certi di pagamento da parte dei committenti e la ripubblicazione dei valori indicativi dei costi di esercizio».
Su tutte le realtà pende però l’aumento del prezzo del gasolio, tra i più cari d’Europa, che è aumentato ad agosto 2018 su base annua del 25,4%. Qui l’iniziativa ministeriale sarà di confermare per il 2019 i rimborsi agli autotrasportatori di una quota delle accise sul gasolio e le compensazioni per i pedaggi autostradali. Infine sul fronte della concorrenza sleale da parte dei vettori stranieri, la promessa è quella di aumentare i controlli su mezzi e conducenti, in modo da innalzare di pari passo anche il livello di sicurezza di tutto ciò che si muove sulla rete italiana. Un po’ come messo in atto da Francia e Germania, soprattutto per evitare che si dislochi un’impresa all’estero per poi farla lavorare in Italia, come spiegato dal segretario Confartigianato Ancona/Pesaro-Urbino Gilberto Gasparoni.