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Rebus trasporto scolastico, CNA: «Aziende private ferme da mesi, la Regione le prenda in considerazione»

«Siamo consapevoli della complessità normativa e degli appalti ma in questa fase emergenziale riteniamo convenga integrare i servizi, evitando acquisti di nuovi mezzi e assunzioni temporanee per poche ore» ha spiegato l'associazione di categoria

La ripartenza della scuola è alle porte e tutti gli addetti ai lavori sono impegnati in questi giorni per far sì che sia tutto pronto per settembre anche se non è affatto facile. Sicurezza, trasporti, distanziamento, personale scolastico e test sierologici. Sono tanti gli aspetti che devono ancora essere definiti con certezza e quello dei trasporti scolastici preoccupa i presidi e i genitori.

«Sulla questione infatti non c’è una posizione univoca e viviamo ogni giorno un senso di precarietà» ha commentato il professor Riccardo Rossini, presidente dell’Anp Marche, l’Associazione Nazionale dei dirigenti scolastici e delle alte professionalità della scuola.

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Emiliano Tomassini, portavoce della Fita CNA di Fermo

Nel tavolo per la risoluzione del problema sono intervenute anche le associazioni di categoria. È fiducioso infatti Emiliano Tomassini, portavoce della Fita CNA di Fermo: «La soluzione l’abbiamo offerta già a suo tempo – spiega -. Abbiamo imprese nel settore del trasporto persone che dispongono di mezzi e personale qualificato, svolgono questo mestiere da anni ma sono ferme da prima del lockdown, in pratica fin dal blocco delle gite scolastiche: aziende in grado di integrare i gestori del trasporto pubblico locale e del trasporto scolastico attuali nel trasporto studenti».

«Ad aprile scorso abbiamo scritto alla Regione Marche: siamo consapevoli della complessità normativa e degli appalti, ma in questa fase emergenziale riteniamo convenga integrare i servizi, evitando acquisti di nuovi autobus e assunzioni temporanee per poche ore – ha aggiunto Tomassini -. Integrare mezzi privati anche su tratte secondarie, per liberare mezzi pubblici, in virtù di scelte di sistema più organiche, è anche un modo per dare fiato alle nostre imprese, quelle che restano in piedi e che ancora non hanno chiuso, accettando una sfida che però non potrà durare ancora per molto».

Il direttore generale della CNA fermana Alessandro Migliore

Il comparto del trasporto persone nelle Marche vede presenti 65 imprese con oltre 300 addetti, a cui si aggiungono altre 250 imprese tra taxi e NCC (noleggio con conducente) che danno lavoro ad oltre 400 persone.

«Ogni giorno addetti del settore, presidi e amministratori comunali lanciano segnali di preoccupazione per l’organizzazione dei trasporti – ha concluso il direttore generale della CNA fermana Alessandro Migliore -. Noi ci siamo, le nostre imprese sanno fare il loro mestiere, dobbiamo andare oltre la burocrazia, mettendo in campo una soluzione legale e legittima immediata affinché sia possibile far viaggiare i mezzi oggi disponibili sui territori».